“E’ particolarmente emozionante vedere esposta nelle sale del Metropolitan di New York la Pala di Pietro Lorenzetti che siamo soliti ammirare nella nostra Pieve. Un’opera mastodontica rispetto a tutte le altre esposte e che qualifica una mostra meravigliosa dedicata alla nascita della pittura in Italia e in Occidente. E’ la prima parte di un viaggio che porterà la Pala Tarlati alla National Gallery di Londra e che racconta il genio e il talento dei quali la nostra regione è stata la culla privilegiata. Arezzo è orgogliosa di far parte di questa mostra con uno dei pezzi forse più ammirati, una grande opportunità per una città, la nostra, ancora nota più per la sua tradizione manifatturiera, legata in particolare alle lavorazioni dell’oro, e per la musica, identificata in Guido d’Arezzo inventore della notazione musicale, che come città d’arte. La presenza qui, legata ad un capolavoro assoluto e distintivo dell’intera esposizione, mai prima d’ora uscito dalla sua sede, ci dà la possibilità di far conoscere ai tantissimi visitatori di queste due grandi gallerie internazionali un’opera meravigliosa della quale Arezzo è custode e che rappresenta un invito di sicura attrazione per venire a scoprire la nostra città”.
Così, il sindaco Alessandro Ghinelli, presente oggi a New York alla preview della mostra “Siena: La grande stagione della pittura, 1300–1350” che, ospitata dal 13 ottobre al 26 gennaio 2025 al Metropolitan Museum of Art, racconta quel momento straordinario agli albori del Rinascimento italiano che vide in artisti quali Duccio, Pietro e Ambrogio Lorenzetti e Simone Martini i padri della pittura occidentale. Un’occasione unica per esplorare la loro decisiva influenza sull’arte a loro contemporanea e su quella a venire, grazie ad un linguaggio che, come ha sottolineato Stephan Wolohojan responsabile dei dipinti europei del Met, ha ribaltato completamente il corso della pittura europea.
La mostra, che attinge dalle ricche collezioni del Met e della National Gallery di Londra e arricchita dai prestiti, come quello aretino, di numerose istituzioni internazionali, espone più di cento opere tra dipinti, sculture, oggetti di oreficeria e tessuti, che spaziano da opere di grandi dimensioni realizzate per essere esposte al pubblico a oggetti quasi personali, pensati per la devozione privata. Tra i capolavori più importanti, anche per le loro dimensioni, figurano i dipinti a più pannelli, la forma più comune di pala d’altare. Tra questi un posto d’onore, sia per la magnificenza dell’opera sia per la straordinarietà ed eccezionalità della sua presenza essendo la prima volta in assoluto che viene trasferita dalla propria sede per essere esposta in una mostra, è riservato proprio il monumentale Polittico della Pieve di Arezzo, l’opera a tempera e olio su tavola di Pietro Lorenzetti commissionata nel 1320 dal vescovo Tarlati e che rappresenta scene della vita della Vergine, e i santi. E tra questi un posto di rilievo assume San Donato, santo protettore di Arezzo.