Pratovecchio, al Club Ippico San Donato un gran finale con gli “Avatar” a cavallo

A poche ore dal suono della prima campanella, si chiudono le esperienze dei campi estivi che, in provincia di Arezzo, hanno tenuto impegnate centinaia di ragazzi di ogni età con attività sportive,  educative, supporto allo studio, miglioramento delle capacità relazionali.

Sono tante le esperienze proposte e realizzate ogni estate sul territorio, esperienze che, in qualche caso, si concludono con una grande festa finale.  

Alcune  di queste, nel tempo, si sono trasformate in autentici, attesi eventi.

E’ il caso della manifestazione di fine estate al club ippico San Donato di Pratovecchio Stia, dove ogni anno i corsi iniziano alla fine dell’anno scolastico e terminano all’inizio di settembre.

Qui, come mostrano le immagini, la festa diventa spettacolo e i partecipanti protagonisti di esibizioni, che richiedono grande lavoro tecnico e tanto impegno per preparare gli esercizi e per  creare  scenografie, costumi e colonne sonore adeguati.

Un lavoro premiato sempre da un grande successo di pubblico! Quest’anno è andato in scena “Avatar: la mia idea diventa la tua”. 

Ad ispirare la creatività di ragazzi e addestratori è stato quindi  il kolossal fantascientifico che, calato nel contesto, si è tradotto in un inno al rapporto simbiotico che si instaura tra uomo e cavallo.

Prove di abilità, farcite come sempre da brividi ed emozioni, hanno coinvolto i 30 ragazzi che, presso il club, hanno trascorso le vacanze estive, le loro famiglie e i soci.

Come sempre un grande e importante risultato – spiega Sascha Mombeck del club Ippico San Donato -. Non solo sul piano tecnico. I partecipanti qui imparano a cavalcare ma soprattutto a stare insieme, tra loro e con i cavalli, sviluppando una preziosa, irrinunciabile, grande intesa che li unisce in un binomio inscindibile. Ogni anno scegliamo insieme un tema su cui lavorare e da sviluppare, che diventa il filo conduttore dello spettacolo finale. La scelta per il 2023 è caduta su Avatar 1 che ha permesso di valorizzare l’indispensabile rapporto di connessione, fiducia e interazione che deve crearsi fra uomo e cavallo”.

© Riproduzione riservata

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