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Può un testimonial della campagna di vaccinazione Covid-19 ricoprire il ruolo di giudice in una causa inerente l’obbligo vaccinale Covid-19?

Può un testimonial della campagna di vaccinazione Covid-19 fungere da giudice in merito all’obbligo vaccinale Covid-19? Uno stravolgimento del diritto nella sua forma più assoluta che mostra ancora una volta cosa è diventato il nostro sistema giudiziario negli ultimi tre anni e mezzo” afferma l’avvocato Renate Holzeisen.
Fonte:
https://www.votalavita.it/puo-un-testimonial-della-campagna-di-vaccinazione-covid-19-fungere-da-giudicenel-decidere-su-una-denuncia-penale-in-merito-allobbligo-vaccinale-covid-19difficile/

Secondo la ricostruzione fornita dall’avvocato Holzeisen, “una giudice di Bolzano si è fatta fotografare quando era Presidente del Tribunale nel 2021 durante la vaccinazione Covid-19 ed ha rilasciato l’autorizzazione affinché le relative foto fossero pubblicate dai media sudtirolesi con il commento: “Noti altoatesini danno il buon esempio con la vaccinazione Covid-19, mercoledì è stata la volta di Elsa Vesco, Presidente del Tribunale di Bolzano. Presso il centro di vaccinazione nel padiglione fieristico di Bolzano, ha ricevuto la prima dose da BioNTech/Pfizer”.

Credo sia lecito chiedersi come una giudice – all’epoca presidente del Tribunale di Bolzano – possa mantenere la propria obiettività rispetto ai fatti che le sono stati sottoposti in qualità di giudice per le indagini preliminari sull’obbligo vaccinale dei medici Covid-19, dopo che di fatto ha accettato di diventare testimonial nei media nella campagna vaccinale Covid 19” puntualizza l’avv Holzeisen.

Nel Sudtirolo i giudici che hanno espresso privatamente la loro opinione critica sulla vaccinazione Covid 19 sono stati esentati dal partecipare alle decisioni sui casi riguardanti la vaccinazione Covid-19 – continua l’avvocato – in altre parole alcuni giudici con un’opinione critica sulla vaccinazione Covid-19 sono invitati a non esprimersi in causa relative a questo tema“.

Uno dei principi fondamentali del cosiddetto “giusto processo” (art. 6 della Convenzione europea dei diritti dell’uomo, art. 111 della Costituzione della Repubblica italiana) è che il giudice debba essere imparziale non solo nei confronti delle parti, ma anche rispetto ai fatti sui quali è chiamato a decidere.

Nell’era del Covid-19, tutti i giudici e i PM, come tutti i cittadini, hanno dovuto necessariamente formarsi un’opinione personale sulla vaccinazione – aggiunge l’avvocato –ma una cosa credo sia avere un’opinione in un contesto puramente privato e personale e un’altra cosa è lasciare che questa opinione confluisca in dichiarazioni pubbliche quale testimonial della vaccinazione Covid-19 in qualità di presidente di un Tribunale“.

Ciò mi pare significhi che questa giudice non ha più i requisiti per decidere in modo imparziale come previsto dalla legge – conclude l’avvocato patrocinante in Cassazione – nonostante le richieste di astensione circa la decisione di casi inerenti l’obbligo vaccinale Covid-19, alla luce del coinvolgimento personale nella formazione dell’opinione pubblica sulla vaccinazione stessa, la giudice non ha ritenuto necessario astenersi. Giudici e PM dovrebbero essere garanti dei diritti umani e non esecutori di uno stato autoritario di ingiustizia“.

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