Site icon Arezzo Informa

Repubblica si inventa il “boom” di commenti antisemiti contro Elly Schlein

Elly Schlein

di Andrea Giustini

Secondo il quotidiano la Repubblica ci sarebbe stato un “boom” di commenti antisemiti contro Elly Schlein sui social, dopo la sua vittoria alle primarie e l’elezione a segretario del Partito Democratico. Lo si legge nel titolo di questo articolo, pubblicato mercoledì 1 marzo: “Boom di commenti antisemiti contro Schlein dopo la vittoria alle primarie“.

La fonte sarebbe quello che il quotidiano chiama “report” dell’Osservatorio Antisemitismo del Centro di Documentazione Ebraica di Milano, di cui riporta direttamente un paragrafo:

“Alcuni utenti – si legge nel report del Cdec – riprendono il mito accusatorio dell”ebraismo internazionale’, degli ‘ebrei ashkenaziti e di Soros, sempre legando tutto alle sue origini ebraiche paterne per alimentare l’idea che tutto faccia parte di un complotto ebraico. Una utente sostiene che gli ebrei, dopo 2.000 anni, si stanno vendicando degli italiani che ‘li hanno cacciati da Israele, mentre un altro sostiene di cominciare a comprendere Hitler“.

Messa così sembra ci sia una sorta di studio, il “report”, che questo abbia esaminato il “boom” di commenti antisemiti sul web e che Repubblica ne abbia riportato una parte con alcuni esempi. In realtà non è così. Quello dell’Osservatorio non è “un report” ma un semplice post sul proprio sito ufficiale, dal titolo “Reazioni antisemite e complottiste alla vittoria alle primarie di Elly Schlein“, dove screenshots di commenti, 7 in tutto, vengono accompagnati da un breve testo: quello già riportato. Non c’è altro. Perché quindi parlare di “report” e soprattutto di “boom” di commenti antisemiti?

Nel tentativo di avere qualche delucidazione, ArezzoWeb Informa ha contattato direttamente l’Osservatorio Antisemitismo: chiedendo se vi fossero altri dati, uno studio, oppure se in qualche modo i post/commenti antisemiti fossero stati quantificati. La risposta dell’Osservatorio è stata no. In particolare, non è stata fatta alcuna quantificazione delle esternazioni d’odio sui social. Dunque il “boom di commenti” paventato da Repubblica risulta una narrazione priva di fondamento. Si è scelto di usare un’espressione forte, da titolo click-bait insomma e sostanzialmente allarmistica, in realtà non corrispondente a un dato fattuale.

 

Non è la prima volta

Non è la prima volta che la Repubblica, partendo da alcune informazioni o dati dell’Osservatorio Antisemitismo, scrive cose prive di fondamento, ad alto potenziale allarmistico. Era il 2019 quando, a seguito di questo articolo a firma di Piero Colaprico, fece il giro dei social, delle pagine dei giornali e delle sedi istituzionali, la drammatica notizia che la senatrice Liliana Segre ricevesse 200 insulti al giorno. Anche in quel caso la fonte era indicata come “un report” dell’Osservatorio, che in quel caso effettivamente c’era, sebbene non fosse uno studio. Tuttavia al suo interno non vi era il minimo riferimento alla cifra di “200 insulti al giorno” alla Senatrice.

Un uso superficiale e scorretto fatto da Repubblica di verbi come “riceve”, o di parole come “messaggi”, aveva provocato la falsa percezione in tutti, fino addirittura alla ex Presidente del Senato Elisabetta Casellati, che la senatrice a vita Segre ricevesse personalmente messaggi d’odio. Messaggi d’odio che, nel riportare male la notizia fra un quotidiano e l’altro, si erano trasformati anche in minacce e molestie.

In realtà gli “insulti” erano commenti, che non venivano indirizzati direttamente alla Senatrice, e il loro numero, la media di 200 al giorno, era solamente un’ipotesi, o meglio, una pseudo-deduzione giornalistica, fatta sulla base del fatto che l’Osservatorio Antisemitismo è a conoscenza della presenza in rete di circa 200 entità antisemite, fra siti, pagine social, e quant’altro.

Per un approfondimento ed una ricostruzione integrale di quella bufala, completa anche della risposta datami personalmente dall’Osservatorio Antisemitismo, è possibile visionare questo video di fact-checking da me realizzato nel 2019.

Exit mobile version