Francesco Romizi, consigliere comunale e leader della lista civica Arezzo 2020, è intervenuto nella rubrica La Voce Libera per delineare la visione politica del suo movimento in vista delle prossime elezioni comunali. La sua proposta si fonda su un’alleanza solida nel centrosinistra, con l’obiettivo di costruire una città più giusta, equa e sostenibile.
“Arezzo 2020 nasce per unire l’area civica e quella rossoverde, costruendo un progetto comune che valorizzi la partecipazione dei cittadini”, ha affermato Romizi, sollecitando gli alleati a individuare entro l’estate un candidato unitario e un programma condiviso.
Nel suo intervento, Romizi ha espresso un giudizio fortemente critico sull’attuale amministrazione: “Il secondo mandato di Ghinelli è stato un fallimento: Arezzo è ferma, manca una visione strategica, e i problemi chiave non sono stati affrontati.” Tra le priorità mancate cita infrastrutture, sviluppo economico e servizi essenziali.
Sicurezza e coesione sociale sono due dei temi centrali per Arezzo 2020. Romizi sottolinea l’urgenza di un approccio integrato che coniughi interventi concreti nei quartieri critici come Saione, ma anche azioni educative e culturali per prevenire fenomeni come le baby gang. “La sicurezza è un diritto sociale, non una battaglia di destra”, ha ribadito.
Sull’immigrazione, ha lanciato un appello per una gestione razionale e programmata: “Servono strumenti come i decreti flussi per collegare l’accoglienza al mercato del lavoro. L’ingresso deve avvenire nel rispetto delle regole”.
Ampio spazio è stato dedicato anche al tema delle disuguaglianze: “Serve un salario minimo per chi lavora con appalti comunali e un monitoraggio sulle condizioni nelle aziende del territorio, a partire da quelle orafe”. Romizi ha anche proposto che gli spazi pubblici vengano utilizzati per sviluppare le comunità energetiche, criticando l’inazione dell’amministrazione sull’ambiente.
“Abbiamo parcheggi e centri sociali che potrebbero essere pannellati per produrre energia pulita. L’ambientalismo non può essere ideologico ma pratico e coerente.”
Sulla mobilità e le infrastrutture, ha criticato i ritardi su opere come la Due Mari e la rotatoria di via Fiorentina, chiedendo un serio piano di rilancio ferroviario e maggiore attenzione alle esigenze dei pendolari. Inoltre, ha annunciato un emendamento per richiedere un’analisi epidemiologica sull’inceneritore di San Zeno, in seguito alle preoccupazioni dei residenti.
Infine, Romizi ha richiamato l’importanza del terzo settore e del volontariato, oggi penalizzati dalla precarietà economica: “Un Comune deve sostenere il tessuto sociale, valorizzare i circoli, le associazioni, i cittadini che si impegnano”.
“Serve una politica che faccia sognare gli aretini e li faccia tornare ad amare la loro città. Oggi sono pochi quelli felici di vivere ad Arezzo. Questo deve cambiare.”