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Sabereen News sulla morte di Brent Renaud

di Stefano Pezzola

Sabereen News è apparso l’11 gennaio 2020 come un piccolo canale sull’applicazione social media Telegram.
Alla fine del 2020 è diventato il canale social media muqawama più influente.
Mentre la maggior parte dei canali Telegram della dottrina muqawama hanno mediamente 10/20 mila abbonati, Sabereen News ne ha raggiunti in breve oltre 180 mila.
La traduzione letterale della parola araba muqawama è resistenza, ma ciò non riflette il pieno significato del termine.
Una traduzione più corretta sarebbe “la dottrina del combattimento costante” o “guerra persistente”, che è come la definiscono Hassan Nasrallah di Hezbollah e Khaled Mashal di Hamas.
Una dottrina che si base sui seguenti punti:

Oggi Sabereen News ha battuto la seguente notizia:

Secondo Sabereen News il giornalista Brent Renaud ucciso a Irpin in Ucraina era un agente dell’intelligence statunitense, in passato aveva infatti lavorato in Iraq.
Renaud sarebbe caduto sotto i colpi di arma da fuoco sparati dall’esercito russo.
A darne l’annuncio, su Facebook, è stato Andriy Nebytov, capo della polizia della regione di Kiev, secondo quanto riporta Ukrinform.

Gli occupanti stanno cinicamente uccidendo anche i giornalisti dei media internazionali che cercano di mostrare la verità sulle atrocità delle truppe russe in Ucraina – ha scritto sul social media – un corrispondente di 51 anni del New York Times è stato ucciso a Irpin“.

Tra gli altri incarichi, Brent Renaud ha coperto le guerre in Iraq e Afghanistan, il devastante terremoto del 2011 ad Haiti, i disordini politici in Egitto e Libia e l’estremismo in Africa.
Nel 1955 Albert Einstein e Bertrand Russel scrissero un appello per il disarmo firmato da una decina di premi Nobel.
Diceva “Vi chiediamo, se vi riesce, di mettere da parte le vostre opinioni e ragionare semplicemente in quanto membri di una specie biologica che rischia di estinguersi”.
L’uso del verbo ragionare oggi è irrimediabilmente in disuso, o probabilmente non siamo più in grado di farlo nostro per elaborare risposte razionali.
Siamo troppo presi da individuare subito il nemico e non abbiamo piu’ tempo per “ragionare” su domande e piangere i morti.
Forse davvero siamo una specie biologica che rischia di estinguersi.

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