In occasione della Giornata di mobilitazione nazionale indetta dalla Conferenza nazionale dei Garanti territoriali delle persone private della libertà personale, Sandra Rogialli, Garante per Arezzo, ha espresso il suo sostegno alle richieste della Conferenza, sottolineando l’importanza di soluzioni giuridiche immediate sia alla politica che all’Amministrazione penitenziaria attraverso provvedimenti che riducano il sovraffollamento e migliorino le condizioni di vita dentro le carceri.
Da Rogialli anche un appello alla società civile, affinché venga superata la visione “carcero centrica” e sviluppata una maggiore sensibilità verso le problematiche del mondo carcerario.
Concentrando la sua attenzione sulla casa circondariale di Arezzo, Sandra Rogialli ha evidenziato come non manchino le criticità.
“Sebbene San Benedetto rappresenti una realtà ‘privilegiata’ rispetto ad altre strutture penitenziarie regionali e nazionali – ha spiegato Rogialli -, nonostante l’impegno del personale, la struttura risente della sua condizione di provvisorietà, dovuta a una ristrutturazione interrotta.
Esiste poi una carenza di personale: il numero degli agenti di polizia penitenziaria è sufficiente per l’attività ordinaria, ma insufficiente in caso di eventi critici, come turni di piantonamento ospedaliero o accompagnamenti esterni ed è inoltre necessario potenziare l’accesso di misure alternative alla detenzione ed aumentare il numero di strutture adeguate.
Per quei detenuti con dipendenze o disagio mentale – ha continuato ancora Rogialli – è poi fondamentale individuare o costruire strutture che uniscano presa in carico terapeutica e custodia, ed è altrettanto importante agevolare l’acquisto o la ricezione di beni alimentari e di conforto da parte dei detenuti.
Questi sono alcuni dei problemi dei detenuti, ha concluso Sandra Rogialli, ma penso che il loro superamento, così come l’affermazione del diritto alla riabilitazione, siano temi che non possiamo rinchiudere in una cella, ma renderli problemi condivisi nella comunità che ospita la casa circondariale e i suoi detenuti”.
Sul tema si è espresso anche il vicesindaco Lucia Tanti. “Colgo l’occasione per sottolineare la particolarità della nostra nomina che si impegna certamente a riflettere sulla condizione dei penitenziati accendendo una luce di attenzione sull’importanza e il valore della polizia penitenziaria – ha commentato il vicesindaco.
Il tema delle carceri ha bisogno di essere deideologizzato, mettendo al centro certamente la dignità di tutti ma tenendo in primo piano anche tanto il tema del reinserimento quanto il tema della certezza della pena.
Uff. Stampa Comune di Arezzo