I finanzieri del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Arezzo, nell’ambito del costante presidio economico-finanziario del territorio, hanno negli ultimi mesi intensificato il numero dei controlli mirati a contrastare l’abusivismo e il “lavoro nero”.
In tale contesto, il Gruppo di Arezzo, ha recentemente individuato una casa di cura e assistenza per anziani risultata completamente abusiva, esercitata in un agriturismo ubicato nel comune di Cortona (AR).
L’attività assistenziale, priva di ogni autorizzazione amministrativo-sanitaria, era svolta in assenza di personale medico e assistenziale specializzato, come invece previsto dalla normativa.
Al momento dell’accesso, eseguito congiuntamente ad una Commissione del Dipartimento Prevenzione dell’Azienda Usl Toscana sud est, è stata riscontrata la presenza di 3 lavoratori, di cui due impiegati totalmente in “nero”.
Tali soggetti, privi di titoli abilitativi, si occupavano della gestione assistenziale di 10 anziani presenti in struttura, in parte non autosufficienti, somministrando all’occorrenza farmaci senza la presenza di personale specializzato abilitato a farlo.
La struttura, benché ufficialmente inquadrata come agriturismo, forniva di fatto un’attività assistenziale nei confronti di anziani a fronte del pagamento di una cospicua retta mensile, pari a circa 2000 euro.
È stata inoltre accertata l’inidoneità dello stato del fabbricato, carente dei più elementari requisiti in materia di sicurezza sul lavoro, nonché la completa non autosufficienza di alcuni degli ospiti presenti nella struttura.
I lavoratori individuati e il proprietario dell’immobile sono stati denunciati alla Procura della Repubblica di Arezzo per il reato di “esercizio abusivo di una professione”. In relazione ai lavoratori in nero, si è inoltro proceduto alle dovute segnalazioni all’Ispettorato del lavoro, per l’irrogazione delle sanzioni previste.
La diffusione del presente comunicato stampa è stata autorizzata dalla Procura della Repubblica di Arezzo (art. 5 del d.lgs. n. 106/2006, come modificato dall’art. 3 del d.lgs. n. 188/2021), trattandosi di attività di indagine di rilevante interesse pubblico concernente la repressione dei delitti dei privati contro la pubblica amministrazione.
Al riguardo, si evidenzia che i relativi procedimenti pendono nella fase delle indagini preliminari e che i soggetti coinvolti devono presumersi innocenti sino ad eventuale pronuncia irrevocabile di condanna.