Secondo l’Avvocatura dello Stato “o Ti vaccini o non lavori” non era una coercizione e un ricatto”

di Stefano Pezzola

“Privati della possibilità di lavorare e sopravvivere, traditi dallo Stato che ha imposto un ricatto: o ti vaccini o sei fuori dalla società e che così ha finito anche per calpestare anche la loro dignità, non mettendoli più in grado di assicurare il pane ai propri figli. Il tutto senza alcun beneficio per la collettività, visto che il vaccino anti Covid non solo non ha impedito la diffusione dei contagi, ma ha avuto anche effetti collaterali gravi e anche mortali con 29 decessi, soltanto in Italia, accertati come correlati alla campagna vaccinale“.
L’avvocatura dello Stato, che patrocina la Presidenza del Consiglio, nella persona di Enrico De Giovanni nel suo intervento ha tenuto a precisare che “non avrei mai voluto sentire in quest’aula parole come coercizioni e ricatti dirette a un legislatore, mi rammarico profondamente“.

Quindi “o Ti vaccini o non lavori” non era un ricatto ed una coercizione ma soltanto una nobile e gentile richiesta e suggerimento da parte dello stato?
Avevamo mal interpretato le intenzione del legislatore.
Mi preme però sbloccare un ricordo bizzarro.
Non molto tempo fa il legislatore parlava di disinfettare i granelli di sabbia e ipotizzava gabbie di plexiglass invece di ombrelloni per andare al mare.
E in spiaggia si vedeva gente con la mascherina fare il bagno.

Klaus Davi, opinionista

L’obbligo vaccinale non riguardava tutti, ma solo coloro che erano a contatto con soggetti fragili, quindi gli insegnanti con i bambini. Bambini che, naturalmente, erano maggiormente bisognevoli di protezione” (Avvocatura dello Stato, 30 novembre 2022)
Non ci credi, ascolta con le Tue orecchie.

Una conclusiva riflessione.
La Corte Costituzionale, chiamata a giudicare la costituzionalità dell’obbligo vaccinale Covid, è composta da membri che indossano tutti la FFP2, anche se non più obbligatorio e questa cosa deve far riflettere l’attento lettore.

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