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Stazione Av Arezzo: Menchetti spiega la posizione del Movimento 5 Stelle

di Andrea Giustini

Sul tema di una stazione alta velocità ad Arezzo esistono, come è logico, pareri diversi. Nelle scorse settimane Arezzo Web Informa aveva intervistato Matteo Galli, promotore della petizione su change.org, nonché Presidente del Comitato SAVA. Adesso è la volta di Michele Menchetti, consigliere comunale del Movimento 5 Stelle di Arezzo. Alla Redazione ha spiegato le ragioni che portano il Movimento ad essere contrario al progetto della stazione alta velocità.

Perché il Movimento è contrario alla Stazione Av?

Bisogna fare una premessa. In consiglio comunale c’è stata una mozione da parte di un partito della maggioranza circa la proposta di una stazione dell’alta velocità INSIEME alla proposta di raddoppio del raccordo autostradale. Ci è sembrato forzato mettere insieme due macroargomenti del genere in un unico e breve atto, peraltro due argomenti non direttamente collegati tra loro. Mentre nel caso della stazione AV temiamo una cattedrale nel deserto, costosa sotto vari punti di vista (economico e ambientale principalmente), dall’altra siamo consapevoli che il raccordo con un’unica corsia per senso di marcia, costituisca un grosso rischio per gli automobilisti che vi transitano, anche se i costi sarebbero probabilmente enormi. Al netto di ciò, ci siamo ASTENUTI in consiglio comunale alla votazione del suddetto atto.

È contrario a farla solo ad Arezzo o in generale?

Non è questione di DOVE farla ma semplicemente a nostro avviso non c’è una utenza che possa giustificare questo investimento (si parla di 2 milioni di passeggeri l’anno per far funzionare una stazione del genere). Il paragone con la stazione Mediopadana è fuorviante, in quanto essa è sita in una zona con importanti insediamenti commerciali e industriali, molto più ricca della nostra (basti solo pensare a Parma Fiere ma anche alla vicinanza alle città come Modena, Parma e ovviamente Reggio Emilia). L’unico studio circa l’utenza, citato dai sostenitori di questo progetto in consiglio comunale, risale al 2015, quindi ben sette anni fa, per cui non può essere considerato attuale ad oggi. Da non sottovalutare poi, la sostenibilità ambientale e la fattibilità. Questa la nostra posizione.

Dunque per il Movimento nemmeno la soluzione di Chiusi, ipotizzata sempre nello studio del 2015, sarebbe idonea?

Neanche Chiusi a nostro avviso. E non dimentichiamo che già adesso ci sono almeno 5 treni AV ogni giorno che fermano alla stazione aretina.

Ci sono altri dati che avvalorano la posizione del Movimento?

Come già detto, l’unico studio a supporto della proposta è del 2015 per cui andrebbe sicuramente aggiornato, specialmente ora che il mondo è cambiato con il periodo covid. Non siamo contrari a prescindere, preferiamo essere prudenti perché non si gettino alle ortiche denari pubblici e quindi di tutti gli aretini, e non solo. Una stazione AV necessita di almeno 2 milioni di passeggeri per autosostenersi.

Di cosa avrebbe maggiormente bisogno Arezzo?

Innanzitutto dovremmo tutti impegnarci per migliorare i servizi già esistenti per i pendolari. Poi non dobbiamo dimenticare il passato, vedi interporto di Indicatore, un deserto che è costato carissimo agli Aretini e tenerlo sempre bene a mente. Ci sono infrastrutture da completare o migliorare quali la statale 71, la Due Mari Grosseto-Fano. Inoltre noi vorremmo prendere in considerazione il raddoppio delle arterie verso Casentino e Valdichiana per ridurre l’impatto del traffico pesante; una linea ferroviaria che colleghi Arezzo con la Valtiberina; il miglioramento della metropolitana Pratovecchio-Arezzo e Arezzo-Sinalunga che di fatto esiste già; il raddoppio del raccordo, di cui si sente parlare da decenni ormai ma senza affrontare con serietà l’argomento. Se le regioni Umbria e Toscana si mettessero d’accordo per connettere Perugia, Firenze, Pisa, con una quindicina di treni al giorno sarebbero collegati 3 aeroporti, 1 stazione alta velocità, 3 città universitarie, 9 città, nessuna opera e nessuna stazione da costruire.

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