Brutte notizie per l’mRNA.
Uno studio pubblicato il 13 agosto 2023 sulla rivista scientifica Natura mostra un significativo passaggio di sottoclasse agli anticorpi igG4 per i vaccinati, causando un aumento del rischio di malattie gravi e autoimmuni.
L’infezione dopo una dose di richiamo è la peggiore!
Al seguente link è possibile scaricare lo studio integrale in formato .pdf:
Studio Scientifico Petra Kiszel pubbicato su Nature il 13 agosto 2023
“Secondo gli studi clinici, la vaccinazione contro la sindrome respiratoria acuta grave Coronavirus 2 (SARS-CoV-2) è la strategia più efficace per prevenire la malattia COVID-19 grave – scrivono gli studiosi – I metodi di vaccinazione stabiliti sono diversi, ma tutti si traducono in immunità contro la proteina spike di SARS-CoV-2“.
“Abbiamo reclutato 47 volontari sani per la coorte vaccinata a Budapest, in Ungheria – continuano – Di questi, 36 soggetti (età mediana = 41 IQR [32-51]); 64% donne) sono stati vaccinati con vaccini mRNA (Pfizer-BioNTech o Moderna) e 11 (età media = 51 IQR [43-57]); 45% femmine) con vaccini vettoriali (Sputnik o AstraZeneca). I campioni di siero sono stati raccolti il giorno mediano 128 IQR [100-157] dopo la vaccinazione di richiamo. La coorte COVID-19 includeva campioni di siero di partecipanti convalescenti (età media = 45 IQR [34-55]); 41% donne) e pazienti ospedalizzati (età messdiana = 69 IQR [58-78]); 39% femmine) assunto nei giorni mediani 54 IQR [45-64] e 21 IQR [9-41] dopo l’infezione, rispettivamente”.
“In sintesi, i nostri dati presentati – concludono i ricercatori ungheresi – sono una conferma molto rilevante dei risultati precedenti che le vaccinazioni con mRNA inducono un’alta percentuale di risposte anticorpali IgG4 spike-specifiche. Al contrario, gli individui vaccinati con vaccini mRNA dopo l’infezione da SARS-CoV-2, così come gli individui vaccinati con vaccini basati su vettori non hanno sviluppato una significativa risposta specifica per spike isotipizzata IgG4″.