Dopo la recente presa di posizione sui tagli al servizio Cup dell’Asl Toscana Sud-Est, Cisl Arezzo torna a far sentire la propria voce sul tema, chiedendo un intervento fattivo anche delle altre Istituzioni. Il taglio che la Asl fino ad oggi (18/7) definisce ineludibile e comunicato correttamente nei tempi, avrebbe decorrenza addirittura dal primo agosto. E in provincia di Arezzo non è stato ancora fatto nessun incontro da parte delle aziende interessate con le organizzazioni sindacali.
“Ci saremmo aspettati più solidarietà da forze politiche, sociali ed istituzionali, invece ci pare di essere rimasti soli! – esordisce Silvia Russo, Segreteria Generale Cisl Arezzo. La Cisl che già era contraria, quasi in solitaria, all’aumento dell’addizionale da parte della Regione Toscana per ripianare il buco di bilancio, adesso si trova, nonostante quella sciagurata iniziativa non sia disinnescata, ad affrontare un taglio dell’appalto che riguarda anche il Front Office nel territorio provinciale di circa 400.000 euro in due anni.
Qualcuno sorrideva – ricorda Russo – quando nel 2019 spiegavamo che il front office doveva essere ripensato e reinternalizzato da parte dell’azienda e che i lavoratori dovevano entrare a lavorare in Asl direttamente tramite concorso, adesso ci troviamo di fronte alle conseguenze di questa situazione”.
Per la Cisl aretina è davvero impensabile che si cerchi di risparmiare sulle spalle di lavoratori in appalto, da parte di una Asl che dovrebbe assicurare qualità dei servizi ai cittadini e coerenza nel tutelare il lavoro. Ecco alcune proposte che Silvia Russo mette a fuoco.
“I bilanci si compongono di molte voci. Perché non risparmiare sui centri direzionali e sugli affitti? È vero che il mondo sta cambiando e che questo porterà ad impiegare meno personale, ma rimane fondamentale curare il rapporto con le persone e migliorare la fase di accoglienza degli utenti.
Anche nella nostra organizzazione sindacale stiamo lavorando affinché i servizi siano tutti disponibili anche online – evidenzia infine Russo – ma sappiamo che questa transizione necessita di tempo e soprattutto che non può far a meno di mantenere l’accoglienza dedicata alle persone anziane”.
Il monito della Cisl è quindi rivolto non solo all’azienda sanitaria perché possa aprirsi verso una tutela dei lavoratori, ma anche al fine di coinvolgere in questa battaglia gli enti territoriali, forze politiche e sociali, deputate a farsi carico di una situazione che porterà disagi agli utenti dei servizi sanitari.
Ufficio Stampa Cisl Arezzo