“Sono state quasi 5 ore di dibattito che hanno visto protagonisti operatori, assistenti sociali, medici, infermieri, istituzioni, mondo sportivo, dirigenti asl, volontariato, terzo settore, istituzioni, imprenditori, Università dell’Età libera, centri di aggregazione sociale. Insieme abbiamo condiviso esperienze, eccellenze, criticità, problemi, preoccupazioni. Un dibattito che ha fatto emergere i punti di forza e di debolezza. Tra i primi i punti di forza: Arezzo ha servizi sociali e sanitari forti, ha una buona integrazione tra gli operatori della asl e del comune, ha professionalità vere e volontariato granitico e potente capace di fare sintesi con istituzioni attente. Non mancano, tuttavia, evidenti e trasversali punti di debolezza: serve un modello nuovo che dia più spazio a ciò che sta tra la casa e le Rsa o gli ospedali, ci vogliono più risorse per le quote sanitarie, norme nuove e più coraggio legislativo. E poi: la solitudine e l’affaticamento che stanno crescendo devono diventare ancora di più temi al centro delle scelte politiche municipali e sovramunicipali. Serve un paradigma nuovo che dia sollievo, metta in rete servizi, potenzi le opportunità, condivida “pesi” e idee.
Il tema è strategico, non si risolve con proposte “un po’ così” tipo un ascensore in ogni palazzo – che se poi ci sono male non fanno – ma si risolve con uno sforzo di pensiero e con nuove regole capaci di far crescere il molto che già c’è, ma che non basta. Entro fine anno chiederemo a tutti gli attori di suggerire proposte, tante già emerse al primo Focus, che saranno elaborate dalla Fondazione Arezzo Comunità per essere pronti, nel 2025, a dare ad Arezzo il suo Progetto Età Argento. Grazie a tutti i relatori, ai molti partecipanti, e un grazie particolare alla Garante per i diritti degli anziani, Silvia Antichetti, sarà lei il punto di riferimento di questa nuova sfida”.
