Tanti visitatori per “È solo un sogno” di Mauro Capitani

La mostra del maestro valdarnese prosegue fino al 7 gennaio

Prosegue con successo “È solo un sogno”, mostra di pittura di Mauro Capitani allestita dall’8 dicembre al 7 gennaio 2024 all’interno del Palazzo del Podestà di piazza Varchi 8, a Montevarchi (AR).

L’evento espositivo a ingresso gratuito, promosso da Fondazione Mauro e Nuccia Capitani Ets e Comune di Montevarchi, con il patrocinio di Regione Toscana e Provincia di Arezzo, è già stato visitato da tanti turisti nelle prime settimane di apertura. 

L’occasione per gli estimatori del maestro valdarnese è ghiotta, perché Capitani torna a esporre nella sua terra a 25 anni dall’ultima volta e lo fa con un’antologia di dipinti di diversi periodi, che vanno dai primi anni Ottanta ai nostri giorni. In mostra quaranta opere emblematiche, in alcuni casi prelevate da collezioni pubbliche e private, che raccontano il percorso di un artista riconosciuto dalla critica come uno dei più autorevoli “coloristi” italiani viventi. 

Dalla prima personale del 1967 a oggi ne è passata di acqua sotto ai ponti, ma la grande preparazione tecnica e culturale ha permesso al pittore di affrontare negli anni cicli e argomenti estremamente eterogenei. Come ha scritto Giammarco Puntelli, autore nel 2017 del monumentale “Mauro Capitani. Cinquant’anni di Pittura”, il valdarnese è un artista incontentabile nella scelta dei temi, che trova la sua identità più vera nel cambiamento veloce, vorticoso, divertente, sorprendente e inconsueto”.  

Anche nella mostra montevarchina si spazia dalle citazioni letterarie e scientifiche come Cervantes, Stendhal e Newton a quelle mitologiche con il volo di Icaro e la tragedia di Orfeo ed Euridice, dai temi biblici e legati alla cristianità – da ammirare su tutti un “San Galgano” dal messaggio più attuale che mai e un’imponente “Natività” – a quelli dedicati alla memoria da preservare, come il grande quadro sull’efferata strage nazista di Vallucciole, di proprietà del Comune di Pratovecchio Stia.

E ancora il gufo e l’elefante tratti dal celebre Bestiario, i paesaggi del cuore e quelli dell’anima, i gabbiani e le marine che virano verso l’astrazione, le scene amorose e gli omaggi alla figura femminile in generale e all’amata moglie Nuccia, scomparsa di recente, in particolare. Un tripudio di materia e colore che ha lasciato piacevolmente stupiti tutti coloro che nel periodo natalizio sono entrati nel Palazzo del Podestà. 

Visitare “È solo un sogno” di Capitani vuol dire prendere parte a una lezione sulla pittura italiana del Novecento, di cui l’artista è uno dei maggiori conoscitori grazie alla lunga frequentazione dei maestri che l’hanno influenzata, ma significa anche scoprire gli ingredienti che vanno a comporre l’arte del pittore toscano, che lui sintetizza con “la luce, il sole, la terra, un filo d’erba, l’amicizia, il profumo del mare, un volto, un concetto, la memoria, la poesia, l’emozione, la struggente solitudine, l’amore”.

“È solo un sogno” è una mostra che invita a fermarsi per riflettere sulla nostra esistenza, che suggerisce tante domande e aiuta a ottenere molte risposte, ma soprattutto è un evento espositivo che ribadisce il ruolo di primo piano dell’arte di Capitani nell’attuale panorama pittorico nazionale.

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