È di poche ore fa la notizia che giunge alla rappresentanza FNS Cisl riguardo ad un tentativo di introduzione, all’interno del carcere di Arezzo, di sostanza stupefacente da parte di un soggetto che stava facendo il suo ingresso nella Casa Circondariale, in esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare.
L’uomo, dopo l’arresto e la disposizione dell’autorità giudiziaria proprio per violazione della legge sugli stupefacenti, nel momento dell’ingresso nella struttura penitenziaria ha cercato di nascondere un involucro contente droga nelle parti intime.
Una volta all’entrata del carcere San Benedetto, l’uomo è stato oggetto dell’accurata ispezione del personale operante. La perquisizione ha permesso di rinvenire l’involucro di sostanza stupefacente e l’uomo, recidivo, è stato deferito per illecito amministrativo all’autorità preposta.
“La Cisl e in particolare il Coordinamento territoriale di Arezzo della Federazione Nazionale della Sicurezza, in rappresentanza della polizia penitenziaria – commenta Alfonso Galeota Coordinatore aggiunto FNS Cisl Arezzo – pur continuando a denunciare la cronica carenza di personale nel carcere San Benedetto, si compiace con il reparto aretino per l’ennesima riprova di grande professionalità e dedizione al proprio lavoro dimostrato in ripetute occasioni”.
“Auspichiamo – spiega il Coordinatore generale FNS Cisl Arezzo David Mencarelli – che il dipartimento e l’ufficio distrettuale vogliano ricominciare ad integrare con turn over l’organico che si è disperso da 5-6 anni ad oggi. La FNS Cisl aretina è
impegnata da anni per riportare la situazione dell’organico ad numero medio in linea con le disposizioni del DM 2017, sensibilizzando le Istituzioni al serio problema di ordine e sicurezza connesso a tale carenza”.
“Le carenze di organico rimangono importanti – prosegue Galeota – ancora si attestano sul 35% di personale in meno rispetto alla soglia, a fronte di una media di 10-12 accessi al mese nella struttura detentiva aretina. In tale contesto riuscire a cogliere in flagrante una persona già raggiunta da ordinanza di custodia cautelare, che al suo ingresso nel carcere cerca di occultare una sostanza psicotropa, assume ancora maggiore significato ed è un esempio di come la qualità del lavoro del personale non viene certo meno”.