Un ritratto inedito del grande giornalista-scrittore Tiziano Terzani attraverso i luoghi delle sue radici e le voci delle persone che gli hanno voluto bene: dalla moglie Angela all’amico pastore Mario, dai compagni di ginnasio alla prima fidanzatina Maria Rosa, dall’omeopata Massimo Mangialavori ai suoi vicini di casa dell’infanzia, fino ai suoi compagni di Università.
Sarà presentato domani, sabato 6 luglio alle 17, presso la libreria Feltrinelli (via Giuseppe Garibaldi 107) di Arezzo il libro “Tiziano Terzani mi disse. Nei luoghi delle radici di un esploratore irrequieto” (Ediciclo Editore), scritto dal giornalista fiorentino Jacopo Storni (Corriere della Sera e Redattore Sociale), con prefazione di Angela Terzani Staude.
Un libro viaggio nella quotidianità e nella vita più intima dell’uomo Terzani, all’interno dei luoghi delle sue origini. Sebbene la sua fama venga associata all’Oriente, ci sono angoli di Toscana che sono parte integrante dello spirito del grande giornalista e scrittore: il borgo medievale di Malmantile, dove i nonni erano tagliapietre; Monticelli, il quartiere popolare di Firenze dove è nato e cresciuto; Pisa e l’Università Normale, dove i libri l’hanno scosso, motivando il desiderio di difendere e raccontare gli oppressi; Vinci, dove ha sposato Angela, faro della sua vita; Bellosguardo, la collina fiorentina degli artisti, dove tutt’ora si trova la sua casa; la basilica di San Miniato, dove andò poche ore dopo l’11 settembre; Orsigna, eterno amore, dove ha scelto di “lasciare il suo corpo”.
Il libro è un percorso lungo le strade e i sentieri in cui Terzani ha cominciato a interrogarsi sul mondo, sulla vita, un cammino che smonta gli stereotipi dello scrittore guru e che rivela l’essenza di un uomo irrequieto ma curioso, fragile ma determinato, alla ricerca di un altrove ma orgoglioso delle proprie origini. Un libro per avvicinarsi a Terzani e che, perlustrando luoghi e ascoltando le voci di amici e familiari (molti delle quale mai ascoltate fino ad ora), racconta le memorie intime, il pensiero e tanti aneddoti della vita di un ragazzo fiorentino che sentiva dentro l’urgenza di vivere.