Sono stati presentati oggi, alla presenza della delegazione di Legambiente Regionale e Nazionale, i lavori per l’ammodernamento dell’impianto di depurazione di Casolino di Arezzo gestito da Nuove Acque S.p.A.
L’intervento, avviato nel luglio 2021, è suddiviso in tre differenti step.
Il primo riguarda l’ammodernamento del cosiddetto sistema dei digestori anaerobici che, operando in maniera più efficiente, permetteranno una stabilizzazione dei fanghi, riducendo il contenuto di sostanze organiche volatili, il volume di fanghi trattati e la carica batterica, ottenendo fanghi più facilmente disidratabili e producendo biogas da valorizzare in energia termica. I lavori del digestore secondario sono già concliusi mentre la conclusione di quelli del digestore primario è prevista per la primavera 2024.
Il secondo step, più complesso, sarà ultimato nel mese di giugno 2024 e riguarda la copertura delle vasche e l’installazione dell’impianto di trattamento odori che, una volta collegato a tutte le sezioni della struttura, consentirà un abbattimento e mitigazione delle emissioni odorigene diffuse, rendendo l’impianto perfettamente integrato con l’ambiente circostante. Inoltre, il nuovo sistema di ossidazione a bolle fini utilizzato nel processo di depurazione permetterà inoltre di ridurre i consumi energetici e migliorare le performance di trattamento.
Il terzo lotto, al momento in fase di esame per la relativa aggiudicazione, interesserà l’impianto di essiccamento di nuova generazione. I lavori inizieranno nel prossimo mese di gennaio e si protrarranno fino a fine dicembre 2025.
Con il nuovo essiccatore sarà possibile ridurre il volume complessivo dei fanghi prodotti nel territorio gestito da Nuove Acque. Infatti, il nuovo essiccatore consentirà di lavorare un maggior quantitativo di fanghi provenienti dagli altri impianti di depurazione che saranno sottoposti al processo di essiccazione, garantendo così una netta diminuzione dei loro volumi totali.
Il progetto complessivo prevede un investimento complessivo di 14M€, parzialmente finanziato da tariffa (5,8M€) e il resto (8,2M€) con fondi del PNRR.
Il contributo del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza è stato ottenuto in virtù della valenza ambientale del progetto che, al suo completamento, consentirà di incrementare la produzione di biogas del 70% da destinare a produzione energetica, di ridurre i consumi energetici del 20%, i quantitativi di fanghi prodotti del 66%, l’energia termica del 30% ed una accurata e radicale riduzione delle emissioni odorigene che un impianto di depurazione, per sua natura, può produrre.
“L’impianto di Nuove Acque ha l’obiettivo di rendere più efficiente la depurazione delle acque e al contempo si inserisce a pieno titolo nel settore dell’economia circolare, visto il riciclo virtuoso della materia accompagnato da una riduzione di utilizzo di energia da fonti fossili,” dichiara Federico Gasperini, direttore Legambiente Toscana. “Per questi motivi Legambiente segnala il revamping dell’impianto di depurazione di Casolino tra i cantieri virtuosi della transizione ecologica necessari per raggiungere gli obiettivi ambientali indicati in sede europea”.
“L’impianto del Casolino è sicuramente una delle eccellenze nell’ambito del parco attrezzature ed impianti della società – ha dichiarato il Presidente di Nuove Acque Carlo Polci- . Ringrazio Legambiente per le belle parole espresse che testimoniano, da fonte così autorevole in ambito ecologico, l’attenzione della società non solo all’adduzione ma anche, e soprattutto, alla depurazione in un ciclo aziendale-economico che si fonda appieno nel ciclo di vita del prodotto idrico trattato. Il tutto ai fini della sua sempre migliore utilizzabilità e riutilizzabilità ed ai fini del minor stress da utilizzo di fonti dell’ambiente.”
“L’impianto di Casolino – ha dichiarato l’amministratrice delegata di Nuove Acque Francesca Menabuoni – ha una potenzialità di trattamento dei reflui di 90mila abitanti equivalenti e, una volta che i lavori si saranno conclusi, potremo vantare di avere un impianto che funzionerà come hub provinciale di essiccamento e trattamento fanghi da destinare interamente a recupero di materia ed energia, grazie alla valorizzazione della produzione di biogas. Un vero esempio di economica circolare nel territorio”, ha concluso Menabuoni.