Un attestato di qualità per le attività in piscina per persone con disturbi dello spettro autistico o con disturbi dello sviluppo condotte dalla cooperativa TMA Italia. Questa realtà è attiva all’interno del Palazzetto del Nuoto di Arezzo dove struttura percorsi in acqua personalizzati secondo i principi riabilitativi della Terapia Multisistemica in Acqua – Metodo Caputo Ippolito per portare benefici motori, cognitivi, comunicativi, comportamentali ed emotivi, coinvolgendo circa centoventi nuotatori di tutte le età.
Il livello qualitativo di questa proposta è stato valutato dagli psicoterapeuti iscritti al Registro Nazionale degli Operatori TMA che, nel corso della periodica supervisione, hanno certificato il rispetto delle linee guida, dei principi e degli obiettivi alla base delle attività condotte in provincia dalla cooperativa TMA Italia. «Le nostre attività in piscina – spiega Gabriele Lumachi, coordinatore provinciale di TMA Italia, – si inseriscono in un progetto riabilitativo globale per intervenire su diversi aspetti relazionali, emotivi e comportamentali, seguendo quanto previsto dalla Terapia Multisistemica in Acqua – Metodo Caputo Ippolito. Questa supervisione, dunque, era finalizzata a valutare i percorsi proposti, a indicare eventuali ambiti di miglioramento o a ridefinire i nuovi obiettivi personali di ogni nuotatore, secondo una scheda di valutazione univoca a livello nazionale».
Le giornate di supervisione hanno riunito al Palazzetto del Nuoto circa duecento nuotatori di Arezzo, Chianciano Terme, Città di Castello, Camucia e Montevarchi, con la valutazione che è stata effettuata da dieci supervisori insieme al dottor Giovanni Caputo. Quest’ultimo è l’ideatore con Giovanni Ippolito dell’omonimo metodo di terapia in acqua con cui ha sintetizzato oltre venticinque anni di studi e di esperienze con bambini con disturbo dello spettro autistico, disturbi generalizzati dello sviluppo e altre patologie psicofisiche. L’intervento viene previsto in piscine pubbliche per favorire l’integrazione sociale attraverso un percorso progressivo dove gli utenti sono accompagnati tra tecniche e capacità natatorie che diventano veicoli per raggiungere obiettivi terapeutici e per attuare processi di socializzazione e inclusione in gruppi di pari età. La giornata di supervisione è stata arricchita anche da un momento di incontro tra lo stesso Caputo e le famiglie per valutare l’andamento della terapia, per condividere l’avanzamento del percorso individuale e per definire eventuali miglioramenti.
«Siamo felici degli ottimi risultati di questa giornata che testimoniano la bontà e l’apprezzamento delle attività condotte sul territorio aretino – aggiunge Lumachi. – La qualità dell’attività dipende anche dalla qualità dell’impianto che ci ospita, dunque rivolgiamo un particolare ringraziamento al Palazzetto del Nuoto di Arezzo e al direttore sportivo della Chimera Nuoto Marco Magara che supervisionano l’utilizzo degli spazi e l’organizzazione per ottenere la massima integrazione e il corretto svolgimento con le lezioni della scuola nuoto».