Un concerto di livello internazionale in Pieve con il Martinů Quartet

Mercoledì 27 settembre, suonerà ad Arezzo uno dei quartetti di archi più celebri e premiati al mondo 

Un concerto di livello internazionale con il Martinů Quartet tra le antiche pietre della chiesa di Santa Maria della Pieve. Mercoledì 27 settembre, alle 21.00, uno dei quartetti di archi più celebri e premiati al mondo suonerà ad Arezzo e andrà a proporre un percorso dal forte impatto emotivo tra le melodie di alcuni grandi compositori del passato. L’appuntamento, a ingresso gratuito, è organizzato in apertura dell’anno didattico di Proxima Music e permetterà di ascoltare le note di un ensemble costituita nel 1976 all’interno del Conservatorio di Praga che vanta un curriculum artistico con oltre venti album per le maggiori etichette di musica classica, con concerti in metropoli di ogni continente e con premi nei principali concorsi internazionali di Musica da Camera.

Il Martinů Quartet era già in terra d’Arezzo dove sta tenendo un corso di musica di alta specializzazione al Doccione in Vallesanta da Andreas Petermann, con un’esperienza formativa che sarà ora arricchita da una serata di condivisione della loro arte e delle loro note che verrà eccezionalmente aperta all’intera cittadinanza. Il concerto vedrà unirsi i violini di Lubomír Havlák e Adéla Štajnochrová, la viola di Zbyněk Paďourek e il violoncello di Jitka Vlašánková per andare a interpretare con ricchezza, freschezza e eleganza un repertorio che spazierà tra le opere di František Xaver Richter, Antonín Dvořák e Bohuslav Martinů alla cui genialità è stato dedicato il nome dell’ensemble.

La serata testimonia l’impegno di Proxima Music nello sviluppo dell’educazione musicale nel territorio cittadino, con l’insegnamento dei tradizionali corsi di canto e strumento che è affiancato dall’organizzazione di eventi dove ascoltare dal vivo le note di grandi interpreti del panorama nazionale e internazionale. Il concerto di musica da camera del Martinů Quartet, in quest’ottica, offrirà l’occasione di godere delle note di una formazione che, in quasi cinquant’anni di carriera, ha raccontato l’universalità del linguaggio musicale, meritando apprezzamenti e applausi dagli Stati Uniti al Giappone.

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