Un convegno sull’impatto dell’inflazione sui redditi degli aretini

Alle 16.00 di venerdì 31 maggio, in Palazzo Vescovile, saranno presentati i risultati di una ricerca di Caf Acli e Iref

Un convegno sull’impatto dell’inflazione sui redditi degli aretini. L’appuntamento è in programma venerdì 31 maggio, alle 16.00, nella Sala di Giustizia del Palazzo Vescovile di Arezzo dove verranno presentati i risultati di una ricerca condotta da Caf Acli e Iref – Istituto di Ricerche Educative e Formative finalizzata a fotografare le dinamiche reddituali e fiscali delle famiglie correlate ai recenti aumenti del costo della vita. Il rapporto è stato stilato considerando un campione anonimo di dichiarazioni dei redditi con modello 730 eseguite dallo stesso Caf Acli di Arezzo tra il 2019 e il 2023, con i dati del dichiarante che sono stati analizzati con riferimento anche alle ricadute sociali delle congiunture del quadriennio in esame tra epidemie, guerre, alimenti, prestazioni sanitarie, mutui per la casa e spese per i figli.

L’incontro, moderato dal giornalista Federico D’Ascoli, sarà introdotto dalle parole di Giacomo Martelli (amministratore delegato di Caf Acli Srl) e Stefano Mannelli (presidente di Acli Service Arezzo Srl), per entrare poi nel vivo con Gianfranco Zucca (ricercatore dell’Iref) e Leonardo Becchetti (giornalista, economista e professore dell’Università di Roma Tor Vergata). Le conclusioni saranno infine affidate a Giovanni Grazzini, presidente di Estra Clima, che porterà il proprio contributo all’analisi della situazione emersa per il territorio aretino. Il primo dato tratto dallo studio delle dichiarazioni dei redditi è la perdita del potere di acquisto del 79% delle famiglie dovuto all’inflazione che è equivalente a rinunciare a sei carrelli annuali di spesa alimentare del valore di 90 euro l’uno, mentre la media dell’aumento degli interessi sui nuovi mutui per l’acquisto dell’abitazione è invece di 1.065 euro. L’inflazione è definita nel report come una “tassa invisibile e regressiva” che ha comportato l’incremento del numero di famiglie in povertà relativa che sono salite dall’8,2% al 9,8% nei tre anni post-Covid, con un divario di genere che penalizza soprattutto le donne (+17% rispetto agli uomini) e con l’11% di questo panel che riguarda anziani in situazione di solitudine.

«Il Caf Acli di Arezzo – spiega il direttore Massimo Casucci, – completa ogni anno oltre diecimila dichiarazioni dei redditi che, nel rispetto del totale anonimato dei contribuenti, sono state analizzate per capire le evoluzioni delle dinamiche reddituali sul territorio e le situazioni di criticità. Il nostro compito, infatti, non è solo di fare il 730 ma anche di garantire assistenza umana e sociale per ascoltare storie e difficoltà delle famiglie. La recente inflazione è stata un duro colpo e, nel quadriennio interessato, solo il 21% dei contribuenti ha migliorato la propria condizione a fronte di un 79% che ha perso potere d’acquisto. Riteniamo dunque che questo rapporto possa fornire un’utile chiave di lettura dell’attuale situazione economica per avviare una riflessione seria e rigorosa anche in ambito politico per individuare proposte, servizi e soluzioni adeguate a portare un reale aiuto ai cittadini».

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