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Un cortometraggio per raccontare la storia dell’omino d’oro

AREZZO – Un cortometraggio per raccontare la storia dell’omino d’oro. Il progetto, curato dalla società di produzione cinematografica Fez Film di Fernando Maraghini e Erica Pacileo, nasce su idea dell’autore e attore Uberto Kovacevich della Libera Accademia del Teatro con la volontà di rendere omaggio a uno dei personaggi più iconici e romantici dell’Arezzo del ‘900. Le riprese prenderanno il via dal prossimo autunno e verranno previste interamente nei luoghi della città legati allo stesso omino d’oro, dalla stazione ai portici, che diventeranno il set per un film dal forte impatto emotivo che verrà presentato in futuro nei maggiori concorsi nazionali e internazionali.

La storia è ambientata nel secondo dopoguerra quando un calzolaio attende, per anni, il ritorno del figlio dal fronte russo. La speranza e la fede di poterlo riabbracciare sono così incrollabili che l’uomo decide di tingere i propri vestiti e la propria immancabile bicicletta di color oro per aspettarlo ogni giorno alla stazione, in silenzio, con la certezza di poter essere immediatamente riconosciuto appena lui scenderà dal treno.

Ecco nascere così l’“omino d’oro”, una figura conosciuta e profondamente rispettata dagli aretini per il suo dolore ma anche perché individuato come un simbolo dell’avversione nei confronti di un destino da riscrivere. Questa storia verrà ora raccontata dalla Fez Film, reduce dalla recente vittoria del Mokka Award (il più prestigioso riconoscimento assegnato in India alla cinematografia internazionale), con un progetto per cui verrà previsto un coinvolgimento dell’intera collettività locale attraverso l’attivazione di un crowdfunding che permetterà ad aziende, associazioni e singoli aretini di contribuire con una libera donazione. Ulteriori informazioni sono disponibili sulla pagina Facebook o sul profilo Instagram “L’Omino d’Oro – Il film”.

«La storia dell’omino d’oro – commenta Maraghini, – racconta il dolore e la speranza di un uomo di cui gli aretini parlano ancora con commozione. Kovacevich sarà l’interprete di un personaggio tanto particolare per restituirne al pubblico tutta la forza espressiva e le molteplici emozioni in un cortometraggio che per l’ambientazione, per le vicende narrate e per il coinvolgimento collettivo ambisce a essere una vera e propria “opera cinematografica della città di Arezzo”. Questo cortometraggio verrà poi presentato in festival in Italia e all’estero, diventando così anche un veicolo di promozione per lo stesso territorio».

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