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Uno scorcio dell’intervista a Davide Rossi, autore di “La Fabian Society e la Pandemia”

di Andrea Giustini

ArezzoWeb Informa ha avuto la possibilità di intervistare Davide Rossi, autore del libro “La Fabian Society e la Pandemia: come si arriva alla dittatura”. Edito da Arianna Editrice, pubblicato nella prima edizione lo scorso ottobre 2021, il volume tratta l’oggi e il ieri della Fabian Society, società politica inglese fondata a cavallo fra ‘800 e ‘900. Come ha spiegato l’autore alla redazione, la “Fabian” non è qualcosa di passato, ormai presente solo sui libri, ma invece di molto presente, che con i suoi principi, le sue idee e soprattutto i suoi metodi influenza molto della società e della politica contemporanee, fino, secondo Rossi, alla gestione politica della pandemia da covid-19.

«Oggi io studio la politica, la analizzo, ne scrivo – ha esordito l’autore. Ho ricoperto anche incarichi istituzionali: ciò mi permette di parlare di questi fenomeni non come semplice osservatore esterno, ma come osservatore privilegiato, con una visione più ampia e consapevole».

L’autore, Davide Rossi

Perché porta questo strano nome, “Fabian”? Chi sono i suoi appartenenti? Quali idee e obbiettivi ha? Sono solo alcuni degli aspetti che l’autore ha approfondito durante l’intervista ad ArezzoWeb Informa. «I fabiani – ha detto Rossi – usano le parole per nasconderne altre: il loro simbolo è quello dell’inganno per eccellenza, un lupo travestito da agnello. Nella loro “cerchia” c’è la convinzione che la conoscenza non debba essere condivisa con tutti. Alle altre persone deve essere raccontata una storia diversa da quella che è la verità».

L’autore ha parlato dei collegamenti fra Fabian Society e politica, in particolare di sinistra, poiché uno degli scopi principali dell’organizzazione è formare le classi politiche emergenti. Questo lo si vedrebbe sin dagli storici leaders del Partito Laburista inglese, ha spiegato Rossi, che sono infatti fabiani. Ma anche dalle stesse idee di cui un po’ tutti i partiti progressisti si fanno promotori: ieri il socialismo, oggi ad esempio il politically correct o la cancel culture. Tutte ideologie che solo in apparenza spingerebbero per la difesa degli oppressi o discriminati. «Il socialismo a parole andrebbe nella direzione delle esigenze dei più deboli, in realtà è uno strumento molto efficace per concentrare nelle mani di pochissimi il potere politico. Quello che in genere fanno i fabiani è ammantare di buoni sentimenti quelli che in realtà sono propositi di dominio. E’ quello che è avvenuto anche nella vicenda covid. Le peggiori misure liberticide venivano prese “nel nostro interesse”, per “la nostra salute”».

Ma la Fabian influenza solo idee e politiche di sinistra? Ci sono fabiani che ne applicano i principi anche in Italia? E nello specifico, quali sono state le “tecniche fabiane” utilizzate durante la pandemia secondo l’autore? A queste ed altre domande Rossi risponde dettagliatamente nell’intervista. A breve verrà pubblicata integralmente.

 

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