Vaccinazione Covid-19 degli under 12: dove pende la bilancia fra rischi e benefici

di Stefano Pezzola

Un recente studio pubblicato al seguente link:
https://www.gov.uk/government/publications/jcvi-update-on-advice-for-covid-19-vaccination-of-children-aged-5-to-11/jcvi-statement-on-vaccination-of-children-aged-5-to-11-years-old
sul sito del UK Department for Health and Social Care evidenzia ancora una volta che la vaccinazione dei minori – almeno con questi farmaci mRNA  – non risponde a nessun criterio di bilanciamento rischi/benefici, in altre parole non è di nessuna utilità per i bambini.

Il 22 dicembre 2021 il Comitato congiunto per la vaccinazione e l’immunizzazione (JCVI) ha consigliato che ai bambini di età compresa tra 6 e 12 anni dovesse essere offerta la vaccinazione di un ciclo primario con due dosi da 10 microgrammi (mcg) del vaccino Pfizer-BioNTech COVID-19 (Comirnaty®).
Da allora JCVI ha esaminato le prove sul potenziale impatto dell’estensione della vaccinazione COVID-19 anche ad altre età di bambini.
Sono stati presi in considerazione i benefici per la salute della vaccinazione in questa fascia di età, i potenziali benefici educativi e l’impatto sui servizi del NHS di fornire un programma di vaccinazione a 2 dosi a circa 5 milioni di bambini piccoli.

La maggior parte dei bambini ha una malattia asintomatica o lieve a seguito di infezione da SARS-CoV-2.
Alcuni possono manifestare sintomi post-COVID-19 che durano pochi giorni.
I bambini di età compresa tra 6 e 12 anni sono a rischio estremamente basso di sviluppare una grave malattia COVID-19.
Le conclusioni pubblicate su BMC Journal of Pharmaceutical Policy and Practice (vedi il seguente link):
https://joppp.biomedcentral.com/articles/10.1186/s40545-022-00424-0
sono lo sbilanciamento dell’equazione rischio/beneficio del vaccino COVID per i bambini piccoli, ossia la non garanzia di sicurezza del vaccino stesso.

La massa muscolare deltoidea nei bambini piccoli varia in modo significativo a seconda del gruppo di età e dell’etnia e non è facile standardizzare la dose e la tecnica di somministrazione in una popolazione così eterogenea.
Per questo motivo, ai bambini molto piccoli con una massa deltoidea minima sono spesso controindicate le iniezioni intramuscolari, comprese quelle di alcuni vaccini nel braccio, e vengono invece proposte iniezioni nei muscoli glutei.
La dimensione della massa muscolare spesso è meglio correlata al peso corporeo o all’IMC che all’età.
I dosaggi dei vaccini pediatrici iniettabili, quindi, non possono essere basati semplicemente sull’età, poiché i bambini dai 6 agli 12 anni sono un gruppo molto eterogeneo e una dose non va bene per tutti quando si parla di sicurezza dei vaccini.

I nuovi vaccini COVID (mRNA o vettore virale) sono molto diversi dai vaccini convenzionali (ad esempio, il vaccino antinfluenzale).
I vaccini COVID attualmente in uso si basano sulla somministrazione di geni e stimolano una risposta immunitaria contro le cellule transfettate nel nostro corpo.
I dati scientifici sullo sviluppo del vaccino e sulla sorveglianza post vaccinale (farmacovigilanza) suggeriscono che il vaccino iniettato è in grado di distribuirsi lontano dal sito di iniezione, potenzialmente trasferendo i geni COVID nei tessuti a distanza e attirando una risposta immunitaria.
La miocardite post-vaccino nei bambini è una forte preoccupazione anche per gli adolescenti.
È stato evidenziato che forse la distribuzione del vaccino ai tessuti corporei lontani dal sito di iniezione possa essere attribuita a una tecnica di iniezione inadeguata.
L’iniezione involontaria del vaccino COVID-19 nella vascolarizzazione del muscolo deltoide può determinare la distribuzione del vaccino ai tessuti distanti e le conseguenti reazioni avverse.
L’elevata variabilità intersoggettiva della massa muscolare deltoidea nei bambini e l’eterogeneità delle tecniche di iniezione tra i vaccinatori aumentano potenzialmente il questo rischio di sicurezza.

Per tutti questi motivi, gli autori dello studio auspicano che – almeno per i minori – venga interrotta la campagna vaccinale in attesa che vengano messi in commercio nuovi vaccini, possibilmente somministrabili per via nasale e non intramuscolare:
I vaccini COVID per via nasale hanno già dimostrato di fornire anticorpi mucosali (IgA), cioè la protezione immunitaria nel tratto respiratorio superiore e probabilmente proteggeranno i bambini dal contrarre il virus in prima istanza e, quindi, preverranno anche la trasmissione nella comunità. Inoltre, la via di somministrazione nasale avrà un profilo molto più sicuro per quanto riguarda gli eventi avversi associati ai vaccini iniettabili, in quanto ridurrà al minimo i rischi di distribuzione del vaccino a tessuti distanti dopo la somministrazione. La somministrazione per via nasale è anche efficace dal punto di vista dei costi per le campagne di immunizzazione di massa nei bambini, e offre anche una migliore compliance dei bambini e dei genitori. Pertanto, non c’è fretta di vaccinare in massa i bambini piccoli, che non sono a rischio di malattie gravi, utilizzando i vaccini COVID iniettabili attualmente disponibili. Qualsiasi decisione affrettata sull’obbligatorietà del vaccino Covid nei bambini può minare la fiducia del pubblico nei confronti dei vaccini in generale e può avere implicazioni negative nei programmi di immunizzazione infantile, come abbiamo già iniziato a vedere un impatto negativo sui tassi di immunizzazione MMR nel Regno Unito”.

Nel frattempo, nonostante tutti gli studi scientifici abbiano confermato che l’efficacia dei vaccini in commercio sia limitata alla durata di 20 settimane e che nemmeno durante le prime 20 settimane i vaccinati siano immuni dal contagiarsi e contagiare, i Giudici della IX° Sezione del Tribunale di Milano continuano a disporre la vaccinazione di minori contro la volontà di uno dei genitori (in caso di volontà genitoriali divergenti).
Forse sarebbe opportuno ricordare a questi togati che se anche uno soltanto di quei minori ai quali hanno imposto la vaccinazione avrà una reazione avversa a causa della loro disposizioni – spesso non supportate da dati e studi clinici – ci saranno avvocati pronti a sporgere querele contro di loro.

© Riproduzione riservata

Condividi articolo:

I più letti

ARTICOLI CORRELATI
RELATED