Allegramente, palpeggiando leggerezza, vado verso la spiaggia, e trovo questo cartello.
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Possibile che per andare al mare mi devo portare dietro l’avvocato.
Possibile che la burocrazia non conosca il Senso della Vita?
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Ho quasi timore a varcare a piedi il cartello.
Devo mettere prima il piede destro, o quello sinistro?
Insomma cosa devo fare? Posso andare al mare?
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Porto delle cicatrici al mio portafoglio dovute a parcheggi in zone demaniali libere dall’aggressione dei bagnini che ti vogliono dare ombrelloni, ma dove vigili predatori grossetani, camuffati da cespuglio, ti mettono multe.
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Tu, uscendo dall’acqua, quando da lontano vedi quel foglio rosa sul parabrezza, ti asciughi all’istante, per scoprire poi che hai speso più con quel foglio che in tutta la giornata di vacanza.
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Per la verità ho assaporato questa ebrezza più volte, e se sommo le multe pagate potevo stare qualche giorno al Twiga Beach Club di Briatore al Forte dei Marmi a brindare con i facoltosi russi e ucraini che bazzicano il posto, altro che in una spiaggia libera!
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Ma questa volta sono a piedi,
ho parcheggiato da Cittino per Bene.
Che faccio entro?
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Ho preso coraggio, e sono entrato.
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Poi venerando San Google ho scoperto l’enigma.
Quella scritta si riferisce al divieto di accesso a mezzi in zone particolari, e la sanzione può andare da 300 a 20.000 euro.
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Potevano mettere in 3 righe il concetto?
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Questa cattiveria burocratica, solo in Italia.
Se non estinguiamo i burocrati, questi estingueranno noi con un timbro!
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Piero ROSSI
Aretino Turista ad Arezzo,
itAlien Immigrato in Italia
info@pierorossi.it
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Viaggiare è fatale al pregiudizio, al bigottismo, ed alla ristrettezza mentale,
e per questi motivi molta della nostra gente ne ha fortemente bisogno.
Vedute ampie, sane, caritatevoli degli uomini e delle cose
non possono essere acquisite
vegetando tutta la propria vita in un piccolo angolo della terra.