Valdarno, Tozzi (FdI): “Ennesimo studio di fattibilità per Matassino, la Regione finanzi il secondo ponte”

La consigliera regionale di Fratelli d’Italia: “Nardella e i sindaci Pd addossano la responsabilità a Roma, ma sono loro a governare qui da 70 anni. Con le limitazioni al Matassino, il traffico graverà tutto sul ponte ad Incisa”

Firenze, 20 ottobre 2023 – “Ennesimo studio di fattibilità ed ennesimo incarico a progettisti esterni per capire come mettere in sicurezza il ponte del Matassino, quando è ormai chiaro che il secondo ponte è improcrastinabile: la Regione lo finanzi come ha fatto con quello di Signa”.

A dirlo è la consigliera regionale di Fratelli d’Italia Elisa Tozzi, dopo la conferenza stampa del sindaco della città metropolitana Dario Nardella che ha presentato i risultati dei saggi tecnici del Ponte sull’Arno di Matassino.

“Visto, che per stessa ammissione di Nardella, i ponti oggetto di monitoraggio richiedono molte risorse anche perché gran parte sono stati costruiti almeno 50 anni fa (quello di Figline addirittura 70 anni fa), forse sarebbe meglio investire in nuove opere – dice la consigliera Tozzi-. Nardella e i sindaci del Pd addossano puerilmente la responsabilità a Roma, che non stanzia fondi per la sicurezza dei ponti, quando sono loro a governare questi territori da 70 anni. La verità è che da decenni non si realizzano opere pubbliche nel Valdarno. Hanno spostato il tema dai mancati investimenti decennali a quello della messa in sicurezza dell’esistente”.

“Il ponte del Matassino rimarrà aperto con limitazioni a 26 mila tonnellate, ossia è previsto il passaggio di circa 100 veicoli al giorno. Una limitazione che finirà per far gravare il traffico quasi totalmente sul ponte ad Incisa, con inevitabili ricadute anche sul tessuto economico – sottolinea Tozzi -. Mi vengono in mente i danni causati agli imprenditori dell’area del cavalcavia di Piani della rugginosa a Reggello, che da anni, dopo fiumi di annunci e retorica, attendono ancora di poter lavorare in condizioni di sicurezza e produrre ricchezza per sé e per la propria comunità”.

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