AREZZO – Giovedì 20 febbraio 2025, alle ore 17.00, la sala conferenze di Casa Petrarca, in via dell’Orto 28, ad Arezzo, ospita “Vallmitjana e i premi Nobel in Arezzo”, evento organizzato dal Comitato Vallmitjana e gli altri in collaborazione con l’Accademia Petrarca di lettere, arti e scienze. L’iniziativa è a ingresso libero e gratuito fino a esaurimento posti.
Abel Vallmitjana (1910/1974), pittore, scultore, incisore, musicologo e studioso di folklore spagnolo, è considerato una delle figure artistiche più importanti e influenti tra quelle vissute ad Arezzo nella seconda metà del Novecento.
L’artista, nativo di Barcellona, giunse in Toscana nella seconda metà degli anni Cinquanta, dopo una vita fatta di esperienze che lo avevano segnato dal punto di vista artistico e umano. Oppositore del regime franchista, Vallmitjana lasciò la sua terra nel 1938 per vivere da esule inizialmente a Parigi e quindi in Venezuela. Durante la permanenza in Sud America fece ricerche sul folklore locale, realizzò affreschi, bassorilievi e sculture per committenze pubbliche e private, prese parte alla fondazione della Facultad de Arquitectura y Urbanismo de la Universidad Central di Caracas.
In Venezuela conobbe la seconda moglie, Clarisa Silva, con la quale si trasferì in Italia. I due andarono a vivere a Villa Guillichini di Tregozzano, acquistata assieme al giornalista e poeta Miguel Otero Silva. Nella frazione a nord di Arezzo lo spagnolo trovò il luogo ideale per iniziare una nuova fase della sua vita.
Nel 1957 l’artista catalano espose con la sua prima personale aretina alla Galleria Minima, inserendosi subito nel fermento culturale di Arezzo del periodo. Le solide amicizie con alcuni mostri sacri della letteratura portarono nella campagna aretina premi Nobel come Pablo Neruda, Gabriel Garcia Marquez e Miguel Angel Asturias Rosales, ma anche autori del calibro di Rafael Alberti, Jorge Guillen e Salvador de Madariaga. La villa divenne il “salotto” della cultura aretina per eccellenza, dove i talenti artistici e gli intellettuali locali entrarono in contatto con figure di respiro internazionale.
Vallmitjana scomparve nel 1974 e oggi riposa nel cimitero della frazione Puglia assieme all’amata Clarisa.
La manifestazione di Casa Petrarca, presentata da giornalista culturale Marco Botti, è la prima di una serie di iniziative del Comitato Vallmitjana e gli altri, sorto nel novembre 2024 con l’obiettivo di recuperare la memoria del secondo Novecento aretino e valorizzare un personaggio che tra la fine degli anni Cinquanta e la prima metà degli anni Settanta del secolo scorso segnò l’arte cittadina.
Il pomeriggio culturale prevede la proiezioni di immagini inedite e gli interventi di Michele Loffredo, garante scientifico del comitato, Nanni Cheli, Gianfranco Landini, Maria Rosa Marchi e Beatrice Mikan. A Fabrizia Fabbroni è invece affidata la lettura di poesie di alcuni mostri sacri della letteratura mondiale del Novecento, amici di Vallmitjana, che aiuteranno tutti i presenti a calarsi in un periodo indimenticabile della storia aretina.