Un autentico evento e assieme il tributo ad uno degli artisti di punta di Sansepolcro. Dal 15 settembre e sino al 15 dicembre il Museo Civico di via Aggiunti ospiterà una ricca e suggestiva mostra dedicata a Raffaellino del Colle, su iniziativa del Comune.
“Promuovendola” dichiara l’assessore alla cultura di Palazzo delle Laudi, Francesca Mercati “intendiamo rispondere al desiderio dell’intera comunità, che da tempo chiedeva con forza di rendere omaggio ad un artista nativo di Sansepolcro tra i più significativi del Cinquecento, che non ha ancora la fama che merita. Per questo, prendendo volentieri il testimone dalla precedente amministrazione, abbiamo investito molte risorse, umane ed economiche, su un progetto espositivo che reputiamo di grande qualità.
Sansepolcro è la terra del sommo Piero della Francesca ma anche di tanti altri che, dopo di lui e sulla sua scia, arricchiti dalle esperienze di grandi botteghe d’arte italiane dell’epoca, hanno nobilitato con le loro opere il Borgo e i territori limitrofi. Per l’occasione il Comune ha assunto l’onere e l’onore del restauro anche di altri preziosi dipinti di Raffaellino presenti in Valtiberina, fatto questo che sottolinea l’importanza che riveste la cultura per la nostra amministrazione, convinti come siamo che su di essa si basi la crescita e lo sviluppo di una società, per l’arricchimento delle conoscenze che porta, per le emozioni che fa provare e dunque per il benessere che produce”.
Ad impreziosire l’evento la qualità dei patrocini ottenuti per la mostra: in primis quello del Ministero della Cultura, poi la Regione Toscana e il Comune di Città di Castello. Un’esposizione ricca di lavori dell’artista e di documenti, provenienti da tutta Italia e anche dall’estero, dai luoghi dove sono custodite le opere e le testimonianze di Raffaellino: Arcidiocesi di Gaeta, Arcidiocesi di Urbino, Urbania e Sant’Angelo in Vado, Biblioteca Apostolica Vaticana, Comune di Città di Castello, Comune di Pesaro, Diocesi di Arezzo, Cortona e Sansepolcro, Diocesi di Città di Castello, Gabinetto disegni e stampe Uffizi di Firenze, Galleria Borghese di Roma, Gallerie Giovanni Sarti di Parigi, Istituto Centrale per la Grafica di Roma.
“Propulsore della mostra” spiega la dottoressa Cristina Giambagli, direttore del Museo Civico e autentico ‘motore’ dell’iniziativa “è stato il restauro dell’Assunzione e Incoronazione della Vergine del nostro Museo, commissionata nel 1526 a Raffaellino dai Frati Minori Osservanti per la chiesa di Santa Maria della Neve fuori le mura, terminato proprio quest’anno dopo i difficili accadimenti che hanno riguardato la pala nel precedente decennio.
Il ricchissimo e variegato patrimonio culturale di cui siamo orgogliosi detentori richiede impegno e testimonianze concrete da parte delle istituzioni, per la sua conservazione ma anche e per la sua fruizione: è il motivo per cui abbiamo convintamente sostenuto l’opportunità che rappresenta un tale evento, che si propone di celebrare il nostro Raffaellino e di promuovere il dibattito sulla sua arte, tra i cultori dell’artista e tra il grande pubblico. Proprio per questo, non volendo dimenticare nessuno, si sentano raggiunti dai nostri più sentiti ringraziamenti tutti coloro che a vario titolo hanno preso parte al progetto e che ne hanno reso possibile la realizzazione: siamo certi che sarà anche il riscontro del pubblico e dei visitatori del Museo a premiare il loro grande impegno”.
Dai documenti presenti nell’archivio di deposito del Comune risulta che la prima idea di realizzare al
Museo Civico di Sansepolcro una mostra dedicata a Raffaellino del Colle risale al 2008. Vicissitudini diverse hanno obbligato il rinvio nel tempo della mostra. Un progetto interrottosi definitivamente a seguito della intervenuta sospensione da parte della Soprintendenza di Arezzo, nel 2015, del restauro della grande pala intitolata all’Assunzione e Incoronazione della Vergine, avviato nel 2010 proprio in vista della realizzazione della mostra sul suo autore.
Oggi la pala, grazie al supporto fondamentale di due istituzioni, Comune di Sansepolcro e Soprintendenza di Siena, Grosseto e Arezzo, e, meritoriamente, al lavoro appassionato e generoso di un gruppo di storici dell’arte e restauratori, coordinato dalla direzione del Civico, rientra finalmente in sede, dopo anni di assenza dal Museo (dal 2018) e di ancor più lunga interdizione dalla fruizione pubblica.
Con la curatela affidata ad Andrea Muzzi, in quanto Soprintendente per le province di Siena, Grosseto e Arezzo fino al 2021, che ha seguito dall’inizio il restauro della pala e creduto fortemente nel progetto, la mostra si concentra dunque su un periodo limitato di tempo, però centrale nella evoluzione artistica di Raffaellino che, di ritorno dalla Roma di Papa Leone X, portò a Sansepolcro e in tutta l’Italia centrale importanti novità sulla pittura, e significò per il Borgo il punto di raccordo tra l’epoca del sommo Piero della Francesca e la produzione della famiglia degli Alberti.
L’inaugurazione della mostra si terrà, come detto, venerdi 15 settembre e sarà preceduta da un incontro con i rappresentanti della stampa. Saranno presenti ad entrambi gli appuntamenti il sindaco Innocenti, l’assessore Mercati, il direttore del Museo Giambagli, Andrea Muzzi, direttore del restauro e curatore della mostra, Letizia Nesi, restauratore della Soprintendenza di Arezzo, Siena e Grosseto, Marco Droghini, storico dell’arte, Felicia Rotundo, storica dell’arte.