Una sorveglianza attiva su tutti i casi di bambini trattenuti in pronto soccorso o ricoverati in degenza per infezioni respiratorie in collaborazione con l’ospedale Meyer.
Grazie a questo progetto di ricerca e al supporto del laboratorio di microbiologia, all’Ospedale San Donato di Arezzo si cerca di intercettare precocemente l’arrivo dell’epidemia del virus sinciziale che già sta portando I primi casi; la diagnosi precoce infatti permette una migliore cura in ospedale.
“Il virus è una nostra vecchia conoscenza- spiega il dottor Marco Martini direttore della pediatria dell’Ospedale San Donato di Arezzo-da molti anni, infatti, siamo abituati ad affrontarlo nel periodo autunno/inverno e a prevenirne le conseguenze in neonati fragili.
I neonati prematuri e cardiopatici da alcuni anni vengono selezionati per ricevere mensilmente un anticorpo monoclonale specifico nei mesi da novembre ad aprile.
Il virus è la causa principale della bronchiolite acuta, patologia infiammatoria delle basse vie aeree che colpisce particolarmente i bambini al di sotto dei 12 mesi di vita.
Purtroppo non ne sono esenti i bambini più grandi i quali sono soliti superare la patologia senza sintomi impegnativi diversamente dai più piccoli.
L’infezione può essere particolarmente gravosa nei piccoli al di sotto dei 6 mesi potendo causare difficoltà respiratoria e alle volte anche necessità di ricovero.
Nella grande maggioranza dei casi il lattante viene contagiato da un fratellino o sorellina più grande che di solito frequenta il nido o la scuola materna. I sintomi sono raffreddore e tosse, in genere senza febbre, ma in grado di contagiare”.
Trattandosi di un virus che contagia prevalentemente per via aerea le misure di prevenzione sono le stesse che riguardano tutti i virus respiratori compreso il covid: distanziamento, mascherine e lavaggio delle mani sono le misure più importanti Particolare attenzione deve essere tenuta da quelle famiglie che hanno il bimbi sotto i 12 mesi e altri figli più grandi che frequentano la scuola materna.
In questi casi fare è fondamentale fare attenzione nell’ambiente domestico a tenere distanziato il bambino più grande, qualora raffreddato, dal fratellino piccolo, sottoporre a lavaggio frequente delle mani tutta la famiglia ed evitare per quanto più possibile carezze o baci al lattante quando si è raffreddati tenendo presente che anche gli adulti possono essere veicolo di trasmissione, potendo essi stessi ammalarsi anche se in forma lieve con un raffreddore.