di Stefano Pezzola
“Il ministro Speranza ammettesse che la sua pervicacia è dettata esclusivamente da considerazioni politiche” afferma il sottosegretario all’istruzione Rossano Sasso.
Il dibattito sull’uso delle mascherine a scuola imporrebbe che il ministro Speranza, una volta per tutte, ammettesse che non vi sono evidenze scientifiche che ne attestano l’efficacia e sicurezza e che tutto è dettato soltanto da considerazioni politiche.
Eminenti rappresentanti del mondo della scienza e della ricerca concordano sul fatto che, almeno quando si è seduti al proprio posto in classe, le mascherine debbono essere tolte.
“Non solo. Lo stesso professor Rezza, ex membro del Comitato tecnico scientifico e autorevole collaboratore del Governo, ha candidamente ammesso – ricorda ancora il sottosegretario – che il ministero della Salute non è in possesso di studi in grado di fornire una base scientifica alle tesi del ministro Speranza“.
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I bambini ed i ragazzi a scuola lamentano difficoltà respiratorie, senso di nausea e altri malori: perché continuare ad accanirsi sulla comunità scolastica?
“Trovo non solo inutile ma anche antieducativa l’ennesima polemica sulla scuola, questa volta relativa all’utilizzo delle mascherine chirurgiche – afferma invece Antonello Giannelli presidente dell’associazione nazionale dei presidi – che insegnamento stiamo dando agli studenti che vedono degli adulti continuare a litigare sul rispetto di una regola faticosamente appresa e rispettata?“.
Una regola faticosamente appresa e rispettata?
Credo Vi sia ben poco altro da aggiungere.
“Interroghiamoci su quale scuola vogliamo, su come possiamo migliorarla e metterla al passo con i tempi che viviamo, mettendo da parte le sterili polemiche giornaliere sulle mascherine, evidentemente motivate da ragioni elettoralistiche, che le fanno solo male“ aggiunge Antonello Giannelli.
Preme allora ricordare che la libertà di espressione va esercita con responsabilità.
La libertà di parola e la libertà d’azione non hanno significato senza la libertà di pensiero.
E non c’è libertà di pensiero senza il dubbio.
Dire quello che pensi certo ti danneggia in società: ma la libertà di parola vale più di mille inviti.
Le misure restrittive – se necessarie e soprattutto efficaci – non devono riguardare solo gli studenti, mi sembra piuttosto semplice da comprendere, oppure no?
E’ un dato certo che stress e disagio psichico tra i giovani siano aumentati in modo allarmante: ciò è stato anche confermato dal recente studio “Pandemia, neurosviluppo e salute mentale di bambini e ragazzi” promosso dall’Autorità Garante per l’infanzia e l’adolescenza con l’Istituto Superiore di Sanità e con la collaborazione del Ministero dell’Istruzione.
I problemi del neurosviluppo e della salute mentale di bambini e ragazzi manifestatisi durante la pandemia rischiano di diventare cronici e diffondersi su larga scala.
“No dark sarcasm in the classroom“.
Chissà che le decisioni dettate soltanto da considerazioni politiche senza nessun dato scientifico a supporto non abbiamo proprio questo fine….