Zero Spreco, un contributo per fare chiarezza in un settore complesso

Aspetti tecnici e strategici nello sviluppo degli impianti di recupero energetico โ€“ ruoli e responsabilitร 

In questi giorni alcuni rappresentanti politici locali hanno contestato il progetto di adeguamento dellโ€™impianto di recupero totale rifiuti di San Zeno, presentato da AISA Impianti alla Regione Toscana a maggio 2024 ed hanno chiesto agli organi competenti di โ€œnon esprimersi favorevolmenteโ€. Fatta salva la libertร  di espressione e la bontร  di ogni osservazione se migliorativa, AISA Impianti รจ una societร  per azioni di diritto privato il cui consiglio di amministrazione ha il dovere di tutelare azienda, personale e collaboratori. Corre quindi lโ€™obbligo in questo caso di correggere il contenuto delle dichiarazioni inesatte e fuorvianti. Il presupposto di partenza รจ che Aisa Impianti non puรฒ esimersi dal presentare un progetto deliberato dallโ€™Autoritร  di Ambito e conforme al nuovo piano regionale rifiuti. Sarebbe un โ€˜omissione.

Di seguito abbiamo riportato lโ€™affermazione inesatta e la nostra risposta.

AISA Impianti ha presentato un progetto โ€œtriploโ€ della capacitร  attuale di combustione. Risposta: รจ stata presentata la richiesta di mantenimento della linea da 45.000 tonnellate annue, oltre quella da 75.000 giร  autorizzata ed in fase di costruzione a fianco dellโ€™attuale. Ciรฒ che รจ aumentato sensibilmente รจ la raccolta differenziata dellโ€™organico da cui la produzione di biometano, fatto positivo e ambientalmente rilevante.

Mantenere la linea di recupero energetico da 45.000 tonnellate annue sarebbe un disincentivo allo sviluppo delle raccolte differenziate. Risposta: nel Nord Europa, in Austria, in Germania, ma anche nel Nord Italia, la raccolta differenziata ha percentuali altissime contemporaneamente a una dotazione impiantistica molto piรน sviluppata della Toscana per recuperare energeticamente gli scarti delle raccolte differenziate. Al contrario ampie aree del Paese e nazioni prive di impianti sono costrette a trasportare i propri rifiuti a distanza, vanificando anche le raccolte differenziate o peggio ricorrere alle discariche.

Negli altri ATO della Toscana i livelli di sviluppo della raccolta differenziata sono ben piรน alti rispetto alla Toscana meridionale, senza peraltro si registrino criticitร  a livello impiantistico. Risposta: gli altri ambiti non hanno criticitร  anche se hanno una potenza di termovalorizzazione piรน bassa perchรฉ fanno uso di una discarica autorizzata per oltre 4 milioni di metri cubi di rifiuti dove vengo smaltiti gli scarti della raccolta differenziata, contrariamente alle indicazioni comunitarie che privilegiano il recupero energetico allo smaltimento in discarica. Il recupero energetico รจ alternativo alla discarica, non alla raccolta differenziata.

Lโ€™utilizzo della linea da 45.000 tonnellate annue sarร  consentito a terzi non meglio specificati. I โ€œterziโ€ non sono altri che il gestore del servizio di nettezza urbana come disciplinato dalla Autoritร  di Ambito Territoriale Ottimale; oltre a comunitร  o territori in emergenza come giร  accaduto in occasione di incendi, Covid19, terremoti e alluvioni. Zero Spreco รจ un impianto strategico nazionale sotto la disciplina delle Autoritร .

Mantenere in esercizio la linea da 45.000 tonnellate anche dopo lโ€™attivazione di quella da 75.000 non puรฒ non determinare un aggravio della pressione sullโ€™area, giร  carica di criticitร  ambientali e sanitarie. Nella documentazione a corredo dellโ€™istanza di AISA Impianti sono presenti due studi eseguiti nel corrente anno, uno sul carico ambientale e lโ€™altro sugli aspetti sanitari. Entrambi gli studi dimostrano allo stato dei fatti e delle conoscenze che il mantenimento in esercizio della L45 non provoca criticitร . Questi aspetti vengono valutati dalle Autoritร  e lโ€™Azienda deve ottemperare a ogni richiesta o integrazione che le Autoritร  ritenessero necessaria. A questo modo solo dopo unโ€™ampia e profonda verifica gli enti preposti possono rilasciare lโ€™autorizzazione. Nulla รจ lasciato al caso tantomeno allโ€™autonomia di Aisa Impianti. Proprio in questi giorni le Autoritร  stanno richiedendo le integrazioni che ritengono necessarie.

Da anni continuano a ripetersi le segnalazioni dei cittadini sulle emissioni di cattivi odori provenienti verosimilmente dallโ€™impianto in questione, problema che nel progetto non รจ stato assolutamente considerato. La contestazione รจ fuori tema. Lโ€™istanza riguarda il mantenimento in esercizio della linea di recupero energetico da 45.000 tonnellate, attiva dal 2000. Le lamentele dei cattivi odori sono del 2022 e 2023, in occasione della rottura di un portellone del compostaggio e prima dellโ€™attivazione del biodigestore che ricordiamo essere una BAT (tecnica migliorativa). Eโ€™ evidente che la termovalorizzazione non causa di maleodoranze. Quando poi si afferma che la questione odori nel progetto non รจ stata considerata significa che chi lo dice non lo ha letto: abbiamo proposto soluzioni migliorative anche su tale ambito. Infine si ricorda che lโ€™Azienda, in regime di autotutela, effettua proprie indagini e controlli ed ha fatto giร  investimenti per 1,5 milioni in tutto il reparto di biofiltrazione e compostaggio.

Non si venga a giustificare questo progetto con lโ€™idea che dai rifiuti si produce energia elettrica o che in tale modo la TARI verrebbe diminuita: si tratta di propositi da libro dei sogni. Risposta: oggi produciamo circa 18milioni di kilowattora, pari al consumo di circa 18mila abitanti, e con entrambe le linee arriveremo al fabbisogno di 63mila abitanti. Lโ€™energia elettrica prodotta viene venduta ed il ricavato utilizzato per ridurre la TARI, inoltre serve per alimentare tutti gli altri reparti dellโ€™Impianto: selezione, compostaggio, digestione anaerobica. Senza il recupero energetico lโ€™energia elettrica dovrebbe essere acquistata ed il suo costo a carico dei cittadini.

AISA Impianti ha un solo interesse economico: piรน bruci piรน guadagni. Risposta: la Centrale svolge un servizio di pubblico interesse con tariffe regolamentate che devono garantire lโ€™equilibrio economico-finanziario, non il semplice profitto economico. Lโ€™interesse pertanto non รจ di AISA Impianti ma della collettivitร  e dellโ€™ambiente. รˆ ecologicamente giusto rinunciare a 63 milioni di kilowattora da fonte rinnovabile e continuare ad andare in discarica?

Oltre al cattivo odore, vi sono problemi di viabilitร  e mezzi pesanti che passano a qualunque ora perchรฉ lโ€™inceneritore continua a funzionare 24 ore/24. Risposta: nei documenti allegati allโ€™istanza, vi รจ anche uno studio della viabilitร  e i mezzi scaricano e caricano principalmente di giorno e nei giorni feriali. Il mantenimento della L45 porterebbe il vantaggio di azzerare i flussi degli scarti in uscita;

Tre volte lโ€™incenerimento significa anche rischiare malattie. Ricordiamoci che fu fatta unโ€™indagine epidemiologica nel 2014. Questa indagine riguardava unโ€™area ad alta concentrazione di aziende insalubri e non arrivava a conclusioni. Nel nostro procedimento autorizzativo, successivamente al 2014, sono stati fatti indagini ed approfondimenti che, allo stato attuale delle conoscenze scientifiche e delle norme applicabili, non individuano pericoli. Qualora il Consiglio di amministrazione della Societร  avesse informazioni circa la possibilitร  di cagionare danni allโ€™ambiente e/o alla salute, non esiterebbe a fermare lโ€™Impianto.

Ringrazio il Lettore che ha avuto la pazienza di leggere fino alla fine e chiedo, nella trattazione di progetti di carattere pubblico evidentemente complessi, una maggiore serenitร  di giudizio.

Il polo tecnologico di San Zeno รจ a disposizione per ospitare lo svolgimento del Consiglio Comunale aperto, occasione per conoscere direttamente questa realtร  che organizza da tanti anni open day, seminari, concerti, spettacoli e occasioni di incontro e condivisione.

Il Presidente di AISA Impianti
Giacomo Cherici

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