Ad Arezzo “il coraggio vince”: Vannacci riempie l’auditorium dell’Etrusco Hotel

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Ad Arezzo “il Coraggio vince”, è il caso di dirlo. Così come la Cultura Nazionale che l’omonima associazione aretina, guidata da Cristiano Romani, riesce a portare in città. Lo dimostra la serata di ieri. Circa 350 persone hanno riempito la sala Auditorium dell’Etrusco Hotel per ascoltare Roberto Vannacci presentare il suo nuovo libro, appunto “Il Coraggio vince – Vita e valori di un generale incursore“. Pubblicazione che segue il vendutissimo quanto contestato “Il Mondo al contrario“, che il generale aveva dato alle stampe, autonomamente e quasi per gioco, lo scorso agosto 2023.

Noi di Cultura Nazionale – ha detto Romani in apertura all’evento – siamo convinti che coscienza, conoscenza civile e verità siano battaglie altissime, che devono essere combattute. Aldo Moro una volta disse che quando si dice la verità non bisogna dolersi di averla detta, è sempre illuminante. Ci aiuta ad essere coraggiosi. Ecco, Cultura Nazionale proprio questo cerca di fare. Portare in superficie più verità possibili, in quest’epoca dove sembra che l’unica verità sia quella di chi urla più forte“.

Una serata che attraverso i capitoli de “Il Coraggio vince” ha spaziato dall’attualità alla vita di Vannacci. Dal tema dell’immigrazione a quello dell’Unione Europea. Fino naturalmente a toccare le parole o le idee del generale che tanto hanno suscitato scalpore a livello nazionale, ma che Vannacci ha spiegato alla platea tranquillamente. Con una chiarezza ed un’abilità retorica da convincere veramente tutti almeno della buonafede con cui sono state espresse. Persino chi, fra quelle poltrone, non la pensava come il militare.

Cristiano Romani e Roberto Vannacci

Sulle persone omosessuali Vannacci ha detto:

L’orientamento sessuale rientra nei gusti personali di ognuno di noi e, come ho ribadito più volte, i gusti non sono discutibili. Io non ho mai criticato né giudicato chi ha gusti sessuali diversi da chi invece si riconosce nell’eterosessualità. Quello che invece metto in discussione è quando tale gusto trascende l’ambito privato e si trasforma in un’ostentato esibizionismo, che tende a prevaricare le tendenze della maggioranza“.

Sulla pallavolista Paola Egonu, che lo ha denunciato per aver scritto che i suoi tratti somatici non rappresentano l’italianità, il generale ha detto:

E’ italianissima, sono orgoglioso che ci rappresenti e che faccia vincere la nostra nazionale. Vorrei anzi incontrarla per chiederle personalmente un’autografo. Però è un’ovvietà che Egonu non ha origini italiane, poiché ha caratteristiche che non rappresentano la stragrande maggioranza degli italiani.

Se io avessi cittadinanza giapponese a camminassi per Tokyo nessuno mi scambierebbe per un giapponese, perché non ho le caratteristiche somatiche di una persona orientale. Questo non farebbe di me una persona migliore o peggiore. Solo una persona con caratteristiche della propria etnia di provenienza. Che esiste e che non possiamo negare”.

E quando Romani ha accennato alla questione del “ritrattare” quanto scritto su “Il mondo al contrario“, cosa che taluni avevano proposto al generale, naturalmente Vannacci ha risposto in modo deciso. “Non ritratto nulla, né chiedo scusa a nessuno perché non ho mai offeso nessuno. Ho espresso delle idee, e ogni idea è criticabile e argomentabile, e la si combatte solo con altre idee: non con i tribunali.

Ritrattare poi è all’origine dell’incoerenza. Io vado orgoglioso delle mie idee, che sono pareri maturati nel corso della mia vita. Non dico che rappresentino la verità o la maggioranza, ma non per questo devo chiedere scusa. Sono invece disponibilissimo a discuterne e sono pure disposto a cambiarle qualora qualcuno, argomentando, mi convinca che sto andando verso la strada sbagliata. Su questo apertura totale“.

Molto interessante ciò che il militare ha detto per spiegare come secondo lui funziona la censura oggi. Che non si manifesterebbe in modo “fisico”, come avveniva in passato, ma che invece assume più la forma di una “censura morale”.

Oggi – ha detto Vannacci – ci sono questi nuovi ‘guardiani della morale’, autoincensati come tali. E decidono in autonomia cosa può essere detto, cosa venduto nelle librerie. Chi deve partecipare ai dibattiti o quali concetti possono essere esposti. Fateci caso: lo fanno anzitutto ledendo la dignità della persona che interloquisce con loro. Prendete l’epiteto di ‘omofobo’ ad esempio. La fobia in medicina è una forma di malattia mentale. Significa che ‘l’omofobo’ ha problemi, è una persona con una repulsione irrazionale per tutte le persone che non si riconoscono nell’eterosessualità.

Quando quindi si dà dell’omofobo a qualcuno gli si sta dando come del malato mentale. Gli si sottrae la dignità come persona e interlocutore. Chi sta ad ascoltare un malato mentale? La stessa cosa vale per ‘razzista’, ‘xenofobo’, ‘putinista’, ‘negazionista’ ecc. Sono parole con cui si creano classi di persone e si relegano in un angolo, mentre agli altri si racconta qualcosa come: ‘loro possono parlare vedete? Non li stiamo censurando, però sappiate che le loro sono parole al vento perché sono fascisti, negazionisti ecc“.

L’evento si è concluso con due scene da incorniciare. Il sentito ringraziamento del Presidente di Cultura Nazionale Cristiano Romani a tutte le persone che hanno reso possibile la serata chiamandole una ad una sul palco. E la fila, davvero “chilometrica”, per far firmare la propria copia di “Il Coraggio vince” a Roberto Vannacci.

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Andrea Giustini
Andrea Giustini
Andrea Giustini, classe 1990, si interessa di politica, scienza e musica. Sogna “gente giusta” che, come cantava qualcuno anni fa, “rifiuta di esser preda di facili entusiasmi e ideologie alla moda”. Nel tempo libero manda avanti un progetto musicale: Il Cantachimere.

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