L’ospedale di Arezzo nel 2014 è stato il primo ospedale pubblico del centro-sud Italia a dotarsi del robot. Nel 2023 sono stati 120 gli interventi di chirurgia protesica robotica eseguiti al San Donato di Arezzo e sono numerosi i pazienti provenienti da varie parti di Italia che lo scelgono per una protesi ad anca e ginocchio.
«I vantaggi della chirugia ortopedica robotica per il paziente sono tutt’altro che trascurabili – prosegue il dr. Redi -: il robot ci consente non solo una precisione millimetrica nella ricostruzione del ginocchio o dell’anca ma anche una riproducibilità, una minore invasività dell’intervento che per il paziente si traduce in un recupero più veloce con un ritorno alle attività quotidiane più rapido e soprattutto meno stress chirurgico con minore perdita di sangue durante l’intervento».
Ma quando è consigliato un intervento di ortopedia robotica? «Sono interventi indicati per chi ha una artrosi al ginocchio e all’anca con una significativa riduzione della cartilagine – spiega il dr. Redi -. Il ricorso alla chirurgia protesica avviene quando le terapie conservative sono diventate inefficaci a causa dell’artrosi in stadio molto avanzato».
«In passato le protesi avevano una durata di 15-20 anni e venivano eseguite sulle persone in età avanzata mentre su quelle più giovani soltanto se il ginocchio o l’anca erano in pessimo stato – spiega il dr. Roberto Redi –. Adesso, invece, la durata di una protesi è di almeno 30 anni grazie alla robotica che permette di effettuare un intervento di protesica con precisione millimetrica garantendo, quindi, una maggiore stabilità del ginocchio e una durata più lunga della protesi».
«Il futuro della chirurgia ortopedica robotica – conclude il dr. Redi – sarà quello di un suo impiego nei casi più complicati e negli interventi più complessi come nel caso di interventi di revisione di un impianto protesico usurato che ad oggi viene ancora effettuato senza l’impiego del robot».
Sede operativa di Arezzo