L’ospedale San Donato, le “aslone”, la sanità convenzionata: sono questi alcuni dei temi cardine del sondaggio realizzato dalla Fondazione Arezzo Comunità insieme al Calcit, per misurare la percezione che gli aretini hanno sui temi della sanità.
La VI edizione degli “Stati generali della sanità aretina” del 2024, ha scelto la forma della consultazione popolare affidando direttamente ai cittadini la possibilità di dire la loro sulle questioni più calde.
“Questa – commentano Alessandro Ghinelli, sindaco di Arezzo e Lucia Tanti, presidente della Fondazione Arezzo Comunità – è un’edizione particolare degli “Stati generali della sanità aretina” che restituisce dati molto precisi: vengono bocciate le “aslone”, si chiedono investimenti cospicui e immediati per il San Donato, preoccupano moltissimo le liste di attesa, funziona il sistema di integrazione del sistema socio-sanitario tra Comune e Asl. Resta ferma la priorità di rafforzare la sanità pubblica sia a livello regionale che nazionale, anche se con modelli rinnovati. Un aspetto che emerge è l’eccessivo peso della politica nel sistema sanitario”.
Per la prima volta il Comune di Arezzo ha condiviso l’iniziativa con una associazione, il Calcit e si è affidato alla Fondazione Arezzo Comunità per la predisposizione della rilevazione e per la conseguente elaborazione dei dati.
Per circa due mesi, il sito della Fondazione Arezzo Comunità, ha dedicato uno spazio al sondaggio dove liberamente, gli aretini hanno potuto esprimersi e far capire cosa pensano della sanità aretina, regionale e nazionale, per mettere in ordine le loro priorità evidenziando preoccupazioni e anche eccellenze.
Sono circa 500 i cittadini che hanno aderito al sondaggio, un campione eterogeneo che offre molti spunti di riflessione.
Ne esce un quadro molto chiaro: i cittadini di Arezzo bocciano ampiamente il modello toscano delle “aslone” sottolineando che la sanità funzionava molto meglio prima e che il peggioramento è correlato al nuovo assetto della organizzazione sanitaria.
Ritengono inoltre che, sia la Regione sia il Governo, dovrebbero investire di più ma anche trovare modelli nuovi di organizzazione.
Promosso invece il modello di collaborazione tra Comune e Asl nel funzionamento della integrazione socio-sanitaria.
Quanto al PNRR, solo il 60% dei partecipanti ha espresso fiducia nei cambiamenti che potrà portare, mentre per il restante 40% il PNRR non porterà nessuno beneficio.
Gli aretini inoltre trovano utile il ruolo della sanità convenzionata, ma non sono disponibili a vedere indebolito il sistema sanitario pubblico ed universalistico e anzi ritengono che la politica dovrebbe investire di più ma interferire di meno in sanità.
Il futuro del San Donato è al centro dei pensieri dei partecipanti che, in maniera unanime, evidenziano come abbia diritto a importanti investimenti: emerge con chiarezza che non serve un nuovo ospedale ma è necessario rinnovare radicalmente quello che abbiamo.
Infine un dato importante è quello relativo alla preoccupazione per le liste di attesa e per le politiche legate alla terza e quarta età.