Castiglion Fiorentino, montate le trappole per il monitoraggio della mosca oleria

Dalla prossima settimana i primi risultati, e “Carta degli Oli” arrivate le prime adesioni da parte dei ristoranti

Continuano le attività del comune di Castiglion Fiorentino a sostegno e difesa del patrimonio olivicolo. 

Proprio in questi giorni, su richiesta dell’Associazione Nazionale “Città dell’Olio”, l’assessorato alle Attività Produttive e Agricoltura si è fatto promotore il progetto “Carta degli Oli” che ha lo scopo di sperimentare uno strumento divulgativo, in grado di avvicinare la curiosità e l’interesse del consumatore al mondo degli oli extra vergine di oliva.  “Ad oggi alcuni ristoranti hanno aderito al progetto ma il nostro intento è quello di allagare la partecipazione” afferma l’assessore alle Attività Produttive e Agricoltura, Francesca Sebastiani. 

Castiglion Fiorentino fa parte dell’associazione dal 2017, e da allora ha intrapreso numerose iniziative a sostegno dell’intero comparto a partire dai produttori di olivo. 

“Lavoriamo con e per gli olivicoltori della nostra terra valorizzando le nostre eccellenza, tutelando i consumatori e facendo cultura del prodotto e dei territori d’origine, ci prendiamo cura del nostro paesaggio e invitiamo i visitatori a scoprirlo insieme a noi” dichiara l’assessore Sebastiani. 

E oltre alle varie iniziative anche quest’anno è ripreso il servizio di monitoraggio della Mosca olearia nel comune di Castiglion Fiorentino. In questa settimana sono state montate, in tutto il territorio, le trappole a feromoni che, in quella successiva, verranno controllate analizzando così i primi risultati del volo del fitofago sulla vostra zona. 

Ad oggi, nel bollettino viene segnalata la Rogna dell’olivo, malattia è presente in molti areali olivicoli pertanto, si può affermare che il potenziale infettivo sia importante in tutti gli ambienti. “I trattamenti a base di rame” – si legge nel bollettino – “possiedono un effetto batterio statico quindi, in concomitanza di grandinate, è INDISPENSABILE effettuare un intervento entro 36-48 ore dall’evento grandinigeno. Trattamenti eseguiti più tardivamente non sortiscono alcun effetto. Altre strategie di contenimento della malattia la rimandiamo ai bollettini autunnali”.

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