“Nel dicembre 2020, nel primo rapporto Pfizer, ho visto subito che con qualcosa non andava.
Ma cosa ha attirato la mia attenzione, per così dire?
Era evidente che era soltanto una imponente operazione per vendere i vaccini di cui sentiamo parlare ogni giorno.
All’interno del documento di Pfizer mai avrei pensato di trovare così tanti errori.
Errori metodologici gravi.
Chiunque abbia un pò di esperienza nell’analizzare gli studi clinici e il cui compito è quello di scrivere protocolli, normalmente dovrebbe analizzare con attenzione i dati con estrema facilità.
Mentre tutte le agenzie sanitarie hanno fatto finta di non vedere che l’efficacia del vaccino sul virus è sempre stata nulla continuando invece a parlare della misura di attenuazione della malattia, cosa assolutamente fasulla.
Non ci sono parole.
Non c’è mai stati una efficacia del 95%.
Mai.
Erano dati falsi“.
Così afferma Christine Cotton, laureata in biostatistica, che ha esaminato gli studi clinici di Pfizer e che nel suo libro fornisce conclusioni implacabili.
Nulla è stato fatto seguendo i principi di precauzione medica.
“Tutti vaccinati, tutti protetti” era lo slogan ovunque per sostenere la propaganda vaccinale del governo francese durante la crisi politica del Covid-19.
Ha condizionato le menti dei francesi, messi all’angolo tra paura propagata dai media e autoritarismo liberticida del pass sanitario.
In questa atmosfera molti hanno ceduto loro malgrado e tutti hanno creduto alla verità di Pfizer.
Chiunque conoscesse la metodologia della sperimentazione clinica ha potuto rapidamente constatare, già nel dicembre 2020, che lo studio Pfizer era completamente falso e che non c’è mai stata un’efficacia del 95%.
Guarda un estratto dell’intervista di Christine Cotton
al seguente link l’intervista integrale
https://www.youtube.com/watch?v=JjLTt5_BGAE