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Da Arezzo a Gubbio per raccogliere la testimonianza dell’estinzione dei dinosauri

Da Arezzo a Gubbio per raccogliere fra le rocce la testimonianza dell’estinzione dei dinosauri. E’ “la missione” che si era dato il Museo della Vita di Arezzo (Mu.Vi.) guidato dall’ing. Massimo Gallorini e dalla dott.ssa Livia Dragoni, e che ieri, nella Gola del Bottaccione (PG), importante sito geologico nel cuore dell’Appenino umbro-marchigiano, si è finalmente compiuta, portando al campionamento di alcuni frammenti di iridio.

Un’avventura che ha visto la collaborazione del Comune e del Museo Dinosauri in Carne e Ossa di Gubbio, nonché del Dipartimento di Scienze Fisiche, della terra e dell’Ambiente (DSFTA) dell’Università degli Studi di Siena, e che aveva un molteplice scopo. Da un lato scientifico e di scambio culturale a livello internazionale. A novembre 2023 infatti, i responsabili del Mu.Vi., che ha sede presso il Centro Studi Arte&Co.Scienza (AR), avevano incontrato il direttore del “Museo del Meteorito” in Messico, e si erano impegnati per far avere al prestigioso Museo un frammento di iridio.

Dall’altro lato l’escursione aveva anche un obbiettivo formativo. Condotta sotto la guida del paleontologo Simone Maganuco, vi hanno preso parte anche due classi di studenti dell’ISIS Buonarroti-Fossombroni di Arezzo.

Una giornata fantastica – ha commentato il Prof. Paolo Aiello, docente di Geopedologia all’ISIS Buonarroti-Fossombroni – i ragazzi sono stati bravissimi, attenti. Hanno capito l’importanza di questo sito. Hanno avuto la sensibilità di percepire quello che poi era l’obbiettivo di questa giornata. Capire che qualunque evento, anche se avviene in Messico, ha poi influenza su tutta la Terra. Anche il più piccolo evento può cambiare quella che è la storia geologica del nostro pianeta e dei suoi esseri viventi“.

Un’ottima e proficua forma di collaborazione fra istituzioni preposte alla formazione di una cittadinanza consapevole” – ha detto Enrico Tavarnelli, Professore Ordinario di Geologia Strutturale, DSFTA, Università degli Studi di Siena. “Anche le modalità di svolgimento dell’esperienza, che ha visto prima una sosta sul terreno nel quale sono stati carpiti i segreti di una storia geologica straordinaria e di importanza planetaria, e poi una visita guidata ad una bellissima realtà museale, hanno conferito all’iniziativa il valore di un’esperienza completa e multidisciplinare”.

“Il saluto di benvenuto dell’Assessore alla Cultura del Comune di Gubbio ha rappresentato un segnale di quanto l’Amministrazione comunale abbia a cuore le iniziative volte non solo alla divulgazione del patrimonio culturale di questa splendida città e del suo territorio, ma anche all’attività formativa delle future generazioni. Obiettivo pienamente condiviso dalle Direttrici del Museo ‘Extinction’ di Gubbio e del Centro Studi ‘Arte&Co.Scienza’ di Arezzo, entrambe presenti all’evento. Ed infine la presenza di un curatore museale universitario e di una guida ambientale, entrambi di grandissima preparazione, ha reso l’esperienza fruibile, interessante e divertente per tutti i partecipanti, Docenti e Studenti. Davvero una gran bella iniziativa! Complimenti vivissimi ai responsabili del Museo della Vita che l’hanno concepita e reso possibile ogni fase dello svolgimento“.

Ma perché l’iridio presente nella Gola del Bottaccione è così importante? Per il “Museo del Meteorito”, che sorge in Yucatán, proprio al centro del cratere dell’asteroide che 65 milioni di anni fa impattò sulla Terra, rappresenta un po’ “l’anello mancante” alla completa comprensione di quel momento e fenomeno.

L’iridio è infatti un metallo pesante molto raro sulla superficie terrestre. Negli anni ’70 il geologo Walter Álvarez scoprì che fra gli strati calcarei della Gola del Bottaccione era presente in concentrazione anomala. Circa 30 volte più della norma ed esattamente fra quelli sedimentatisi nel Cretaceo e quelli nel Paleocene. Tale livelletto nerastro di argillite, di appena 5 centimetri di spessore, denominato poi internazionalmente Limite K/Pg, portò Álvarez a formulare la famosa teoria del meteorite.

La sua scoperta ha successivamente permesso di datare con certezza quando l’asteroide ha colpito lo Yucatán decretando l’estinzione dei dinosauri e l’inizio di una nuova era che nei milioni di anni, passando dai primati, ha portato allo sviluppo dell’Homo Sapiens.

Il lavoro di campionamento presso la Gola del Bottaccione è durato una mezz’ora circa, ed ha portato alla raccolta di circa 7 campioni di iridio. Il più importante di questi, tramite un’apposita delegazione, sarà inviato all’Ambasciata Messicana a Roma, che si occuperà della consegna ufficiale al “Museo del Meteorito”, dove sarà poi esposto permanentemente con targhetta/colofon esplicativi della provenienza e della donazione.

Un campione di iridio sarà anche in mostra a fine aprile presso il Museo della Vita.

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