Giorgianni: metodi “padronali” da Intesa ai suoi clienti. Continuerò la mia battaglia per tutela risparmiatori

Quello che hanno appena riferito dal Ministero dell’economia e finanze conferma esattamente la mia preoccupazione.

Banca Intesa su questa operazione non ha avvertito il Ministero e non ha provveduto neppure a dare riscontro a Banca d’Italia, che ha il compito di vigilare sulle banche nazionali, disattendendo le raccomandazioni di curare con massima attenzione la comunicazione del trasferimento dei conti alla clientela.

Invece Banca Intesa con furbizia ha agito al limite della norma, con evidenti difetti di comunicazione quando per un trasferimento di questa portata e tra banche completamente diverse avrebbe dovuto attivare una modalità informativa decisamente diversa.

Per cui la richiesta di riaprire i termini per permettere ai clienti di non essere trasferiti è sacrosanta.  Da chi gestisce i nostri risparmi dobbiamo esigere lealtà e trasparenza.

Questi metodi “padronali” non sono ammissibili: occorre sempre ricordare che le banche non gestiscono denaro proprio, e quando si maneggia denaro altrui una corretta e tempestiva informazione appare un requisito imprescindibile e non perseguire esclusivamente i propri interessi disinteressandosi totalmente di quelli dei risparmiatori. 

Ci poniamo anche la domanda di cosa si nasconda dietro a questo improvviso trasferimento: un ulteriore taglio di filiali? La gestione di capitali e di debito? Noi come gruppo di Fdi vi esortiamo a vigilare e a non abbassare la guardia, e sarò io stessa in prima persona ad approfondire questi aspetti nel prossimo futuro.

Perché certi istituti sono sempre pronti a mobilitare media e larghi settori della politica appena si sentono toccare nei loro interessi, come con la tassa sugli extra profitti ma poi si sentono liberi di calpestare gli interessi e le esigenze dei risparmiatori senza alcuno scrupolo.

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