Uno studio scientifico pubblicato il 17 giugno 2022 su MaterialsToday Chemistry redatto dal team del dr. T. Mitra del Dipartimento di Biochimica dell’Università di Calcutta in India (per contatti: tapasbiochem1@gmail.com) dal titolo “Nanoterapia on demand elettroreattiva controllata a distanza basata su ossido di grafene modificato per la somministrazione sinergica di due farmaci” cattura oggi la mia attenzione.
Al seguente link è possibile consultare lo studio in versione integrale:
https://www.sciencedirect.com/science/article/abs/pii/S2468519422002166
“Questo studio si concentra sullo sviluppo di un nuovo sistema di nanoparticelle di ossido di grafene (GO) sensibile al campo elettrico per la somministrazione di farmaci on demand” dichiarano i ricercatori.
“Oggi, GO è un’opzione interessante adottata in varie applicazioni biologiche per le sue caratteristiche esclusive come flessibilità, conduttività, economicità e natura sensibile agli stimoli esterni.
È normale utilizzare più farmaci nel trattamento del cancro.
Questo tipo di terapia ha minori effetti collaterali, resistenza ai farmaci ed è più efficace rispetto all’utilizzo di un solo farmaco” aggiungono.
L’abstract dello studio rivela come un telefono cellulare può emettere segnali per attivare una corrente a bassa tensione che interagisce con le molecole di ossido di grafene (GO), causando un’efficiente consegna dei carichi utili dei farmaci.
Lo studio mira a determinare il rilascio del doppio farmaco (aspirina e doxorubicina) controllato a basso voltaggio dalla superficie GO.
Qui abbiamo dimostrato come controllare la velocità di rilascio del farmaco da remoto con un pratico telefono cellulare, senza rilascio passivo nei tempi di inattività.
A causa della sua area superficiale estremamente elevata e della composizione strutturale complessa, l’ossido di grafene risulta essere la molecola perfetta per il trasporto di carichi biologici o farmaceutici all’interno del corpo.
Questi vantaggi rendono il GO un materiale nanocomposito estremamente potenziale come vettore di farmaci nel campo della biomedicina e della biotecnologia, pur essendo combinato con una matrice polimerica o inorganica.
Tutto molto bello se non fosse che da tre anni a questa parte è stata ostinatamente confutata ogni prova sul fatto che anche i vaccini mRNA Covid-19 contengano ossido di grafene.
Ed invece probabilmente una spiegazione ai “malori improvvisi” potrebbe essere già stata fornita direttamente dagli scienziati che studiano le applicazioni proprio del grafene.
Un documento scientifico rivela infatti che i segnali del telefono cellulare possono attivare il rilascio di PAYLOAD biologici dall’ossido di grafene iniettato nel corpo.
Per approfondire leggi l’articolo al seguente link:
https://www.naturalnews.com/2023-09-14-remote-kill-science-paper-reveals-cell-phone-signals-release-biological-payloads-graphene-oxide.html