Individuati gli ultimi spazi da adibire ad aule scolastiche per i ragazzi e le ragazze del plesso Marconi

Martedì 17 ottobre il Comune ha individuato altre 4 aule nei locali della parrocchia di San Pietro e Paolo

Sono stati individuati dal Comune e visionati dalla scuola gli ultimi spazi da adibire ad aule scolastiche nel comune di San Giovanni Valdarno: i ragazzi e le ragazze del plesso Marconi potranno così tornare a fare didattica in presenza.

Il crollo del controsoffitto e la conseguente dichiarazione di inagibilità del plesso “G. Marconi” di via Trieste, ha interessato 20 aule e 15 laboratori tutte del percorso professionale.

In risposta alle comunicazioni del dirigente scolastico dell’isis Valdarno Roberto Santi, l’ultima di lunedì 16 ottobre, dove veniva posta in evidenza la necessità di individuare ambienti e locali in cui trasferire le classi dell’Ipsia, il sindaco di San Giovanni Valdarno Valentina Vadi si è prontamente attivata per riuscire a trovare spazi idonei in attesa che la Provincia completi l’intervento sul plesso e consenta quindi il rientro nella propria scuola ai ragazzi.

Dopo aver individuato 10 aule nell’istituto delle suore Stimmatine in via San Lorenzo, grazie anche alla Caritas che ha spostato temporaneamente la propria sede, nella giornata di martedì 16 ottobre sono state individuate altre 4 aule nei locali della parrocchia di San Pietro e Paolo nel quartiere Bani, ritenuti sufficienti dalla scuola. Le classi sono state visionate dalla referente di plesso, la professoressa Alessandra Papi insieme all’assessore all’istruzione del comune di San Giovanni Valdarno Nadia Garuglieri.

“Grazie alla disponibilità di questi ulteriori spazi – ha dichiarato il sindaco di San Giovanni Valentina Vadi – gli studenti e le studentesse potranno tornare a fare lezione in presenza nell’auspicio che la Provincia effettui gli interventi necessari al plesso Marconi quanto prima e che i ragazzi e le ragazze possano quindi fari rientro presto nella loro scuola. Ringrazio la Caritas di San Giovanni e la Parrocchia di San Pietro e Paolo per la concessione degli spazi”.

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