La parole del dott. Lapo Lombardi, esperto di economia e sistemi di trasporti:
La ricerca di un punto mediano lungo l’asse Firenze-Roma della Direttissima ove ubicare una nuova fermata AV capace d’intercettare la domanda di mobilità veloce di una macroarea corrispondente alle province di Arezzo, Perugia e Siena ha prodotto svariate analisi e ricerche conclusesi con la scelta finale della Commissione tecnica RFI che ha individuato in Creti il luogo ideale per questa nuova fermata.
Basata prevalentemente su di una rilevazione di quasi equidistanza (circa 50 km) tra questa località della Valdichiana da Siena e Perugia, tale valutazione ha comportato, per così dire definitivamente, l’esclusione di Rigutino Frassineto quale opzione alternativa per un nuovo scalo AV lungo la Direttissima.
Oltre a generare non poco danno alla provincia della città della Chimera (si pensi solo al Casentino e all”alto Tevere), tale scelta determina la rinuncia ad un possibile scambio ferro/ferro (attivabile a Rigutimo) a vantaggio dell’interazione ferro/gomma quale unica condizione per rendere accessibile la fermata di Creti.
In questo schema che emerge dai lavori della Commisione il sistema viario esistente tra le tre province prima citate e convergente nella bassa Valdichiana diviene l’unica infrastruttura di collegamento con il nuovo scalo per treni ad alta velocità. Un simile scenario, oltre a precludere quasi definitivamente una connessione diretta su rotaia per convogli veloci tra Perugia ed Arezzo, trasforma il trasporto stradale in pura modalità ancillare rispetto, alla, in questo caso, primaria movimentazione su ferro.
Questa condizione dischiude tecnicamente alcune criticità che non possono essere sottovalutate. La modalità ancillare, per funzionare bene, deve nella più gran parte dei casi essere espletata da veicoli omogenei che procedono su di una sede propria senza condividerla con altri mezzi di trasporto. In altri termini, veicoli guidati (da rotaie o altro sistema) come ad esempio le ferrotranvie urbane o linee ferrate extraurbane espressamente dedicate ad un particolare esercizio.
Viceversa il trasporto su strada si caratterizza per veicoli disomogenei che procedono a diversi regimi di velocità (non omotachici come le ferrotranvie o I treni ad alta velocità) che possono specialmente su medio-lunghe distanze, dare luogo a variazioni dei tempi di percorrenza con negative ricadute sugli orari stabiliti e sulle coincidenze concordate con le corse ferroviarie.
Un esempio può ulteriormente chiarire questo aspetto. Un cittadino di Firenze che voglia recarsi mediante servizi AV a Bologna ed abitante in zona Porta al Prato può stabilire con ampio margine di sicurezza il tempo complessivo di questo viaggio che consiste in una distanza complessiva di circa 91.800 metri
Prendendo infatti la tramvia di superfice presso la fermata Leopolda impiega circa 5 minuti per raggiungere la stazione di Santa Maria Novella. Dopo circa 3 minuti di spostamento a piedi per accedere al binario del treno, vi sono poco più di 37 minuti per giungere a Bologna stazione AV. Il tempo totale di questo viaggio, circa 45 minuti, può essere quindi ben programmato e, salvo imprevisti di notevole entità, rispettato.
Una situazione simile non può facilmente ripresentarsi quando la movimentazione avviene su tragitti viari cittadini o su distanze comprese tra I 40 ed I 90 km ed è svolta con mezzi su gomma sia privati (automobile) che pubblici (autobus). In questo caso infatti non sono infrequenti rallentamenti, per condizioni atmosferiche o congestione di traffico, che alterano a tutto svantaggio del viaggiatore I tempi di spostamento.
Simili criticità vengono quasi sempre superate con l’ampliamento della rete viaria esistente tramite corsie preferenziali su autostrade o superstrade e nuove carreggiate per strade statali. Questi interventi tuttavia non sono esenti da trabocchetti o per usare la terminologia inglese “pitfalls”. Ampliare infatti una data infrastruttura stradale comporta un notevole consumo del suolo.
Qualsiasi intervento migliorativo deve poi essere preceduto da accurate ed esaustive analisisi idrogeologiche del territorio di pertinenza. Simili operazioni generano incrementi significativi non solo dei tempi (si veda ad esempio la Grosseto-Fano le cui prime elaborazioni progettuali risalgono agli anni ottanta del secolo scorso), ma soprattutto dei costi di realizzazione di una, se pur necessaria, opera.
Considerando l’ipotesi Creti risulta facile prevedere un potenziamento delle statali n.71 e n. 715, procedenti rispettivamente da Arezzo e Siena, nonché nuovi e più lunghi raccordi con l’autostrada A1 e il percorso autostradale n. 6 per Perugia arteria quest’ultima tuttora priva di corsia d’emergenza.
Le dimensioni di questi tragitti di raccordo devono tenere conto anche dei dislivelli esistenti tra l’asse viario circostante Creti è quello ferroviario che corre più in basso (circa 50- 100 metri). Nuovi terrapieni sono dunque necessari per superare questa disparità determinando una, sia pur limitata, variazione della morfologia del paesaggio circostante. La nuova fermata AV, non potendo ovviamente avere le dimensioni di una semplice stazione di linea locale, deve disporre di piazzali di sosta
adeguati ad uno scalo viaggiatori di una certa portata. Condizione questa la cui realizzazione comporta un significativo uso del suolo.
Il territorio di Creti è inoltre inserito in un area idrogeologicamente complessa ove nuove infrastrutture possono essere realizzate solo con opere aggiuntive di messa in sicurezza (prevalentemente idraulica) del territorio. Il nuovo impianto di sosta per treni AV comporta pertanto una molteplice serie di lavori economicamente non poco onerosi.
Pur accogliendo le decisioni della Commisione tecnica, , non appare alla luce delle riflessioni sopra esposte, del tutto erronea la prospettiva di una riconsiderazione dell’opzione Rigutino sia pure “corroborata” con interventi complementari tipo un potenziamento del collegamento ferroviario (maggiore capacità) procedente dalla stazione di Arezzo lungo la linea lenta per favorire un servizio simil-metropolitano con la fermata per l’Alta Velocità.