Nota del consigliere comunale Michele Menchetti
Ormai è sotto gli occhi di tutti: l’ambiente è sotto attacco.
Ecco un elenco di azioni che interessano il Comune di Arezzo e le sue frazioni che spiegano il concetto.
Lo scorso 28 agosto su Teletruria è stata data la notizia di un progetto per la realizzazione di un impianto fotovoltaico in località Mugliano che andrà ad occupare 40 ettari nei dintorni della Fraternita dei Laici. Lo chiamano “agrifotovoltaico” perché sotto i pannelli saranno seminati dei fiori, a loro dire per aiutare le api, ma può essere questa definita agricoltura sostenibile? Infiocchettano le parole per farci indorare la pillola ma di fatto si tratta di un enorme spazio occupato da terreni agricoli che saranno in futuro inutilizzabili. Per non parlare dell’aspetto paesaggistico di questa zona e dei terreni dell’area che si annoverano tra quelli più fertili della bonifica.
Credo che le energie rinnovabili ci stiano sfuggendo di mano, a partire da quello che sta succedendo in Sardegna con l’eolico fino ad arrivare all’installazione selvaggia del fotovoltaico ovunque a scapito dei terreni agricoli: siamo passati dall’avere poco o nulla di impianti per energie rinnovabili, all’eccesso di installazioni, probabilmente solo perché lautamente sovvenzionate dal governo.
Ma non c’è solo questo.
In piena estate c’è stata la richiesta di Aisa alla Regione Toscana di mantenere anche la “L45” ossia la vecchia linea di incenerimento rifiuti da 45mila tonnellate all’anno dell’impianto di San Zeno che inizialmente avrebbe dovuto essere dismessa, linea che si somma al nuovo impianto da 75mila tonnellate/annue. Come se non bastassero i “cattivi odori”!
Qualche settimana fa ho presentato un’interrogazione su un altro mega progetto, potenzialmente pericoloso, denominato BESS Arezzo, che consiste nella realizzazione di un impianto di accumulo elettrochimico a Ponte alla Nave, peraltro in una zona con un certo rischio idrogeologico.
C’è stata inoltre la vicenda di via Sicilia, con esito sfavorevole alla popolazione: l’antenna è stata infatti posizionata e installata a pochi metri dalle abitazioni dei residenti.
Per i benefici che apporta agli aretini, bisogna citare anche l’area verde conosciuta come il parco dell’Anfiteatro, la cui chiusura si protrae da oltre un anno.
E cosa dire degli alberi?
Numerosi gli abbattimenti avvenuti ad Arezzo, tra cui quelli di viale Giotto, via Spallanzani e lungo il torrente Bicchieraia.
E pare che siano a rischio anche quelli di via Fra’ Guittone, via Erbosa e nei dintorni del sito archeologico di Castelsecco.
Recentemente hanno corso dei rischi anche gli alberi di piazza Saione, salvati solamente dal neonato comitato di cittadini della zona.
E come non ricordare le minacce ai lecci del Porcinai?
Da una mia richiesta agli uffici comunali, ho ottenuto i dati su piantumazioni e abbattimenti: dal 2015 ad oggi le prime sono diminuite fino a rasentare lo zero, mentre i secondi sono aumentati esponenzialmente.
Infine, dove sono i 500 alberi piantati alla Meridiana dal Comune insieme a Estra? Fanfare e poco più, l’area è adesso invasa da erba alta e di alberi non v’è traccia.
A fronte di tutto ciò, credo si possa tranquillamente dire che siamo sotto attacco: noi, l’ambiente e la salute pubblica. E l’Amministrazione comunale latita.