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11 Nazioni dicono NO al Trattato Pandemico dell’OMS

Trattato Pandemico dell’OMS: 11 Nazioni (per lo più africane) guidate dalla Russia, si sono opposte con una lettera formale alla risoluzione per l’approvazione del Trattato Pandemico. I globalisti con grande irritazione hanno cercato di fingere che tutte le Nazioni fossero d’accordo con questa risoluzione, mentre in realtà non è assolutamente così.
Hanno fatto solo uscire allo scoperto i dissidenti.
Domenica 17 settembre l’ONU ha ricevuto una comunicazione formale in cui le 11 nazioni affermavano: “Noi, gli undici Paesi citati qui sotto, non siamo d’accordo” esponendo i criteri e le risoluzioni alle quali si oppongono fermamente.

Per due anni, da quando le nazioni si sono accordate per sviluppare un Trattato Pandemico che permetterebbe all’OMS di dettare le emergenze “potenziali”, controllando i lockdown, le vaccinazioni e le restrizioni alla mobilità, alcune nazioni guidate dalla Russia hanno continuato a lottare per tenere lontano dall’OMS qualsiasi nuovo potere.

La paura di non riuscire ad ottenere un accordo globale entro i tempi previsti sta iniziando a farsi sentire.
In breve, stanno sentendo la tua pressione.
A tal punto che le Nazioni Unite hanno inaspettatamente convocato una riunione di emergenza ad alto livello da inserire nell’ordine del giorno dell’Assemblea Generale di questo mese, appunto il 20 settembre, per creare un senso di urgenza e riaccendere l’interesse per la proposta del Trattato Pandemico.
L’OMS sta correndo contro il tempo per ottenere il riconoscimento di questo potere illimitato in materia sanitaria.

La Russia a capo di un gruppo di altri 10 Paesi si oppone fermamente alla presa di potere dell’OMS chiesta dall’ONU e da Bill Gates.
Ciò nonostante il Presidente dell’Assemblea generale delle Nazioni Unite approva la dichiarazione dell’ONU sulla prevenzione, preparazione e risposta alla pandemia (PPPR), senza il voto dell’intera assemblea e mira a creare un’autorità pandemica globale con il potere di imporre lockdown, vaccinazioni universali e censura sulla cosiddetta disinformazione.
A questo punto è necessario che i Governi interrompano la procedura di SILENZIO ASSENSO, ivi compresa l’Italia.

Guarda il servizio di Tony Perkins per Washington Watch TV sottotitolato in italiano.

 

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