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L’Apoxiomeno Dance Company debutta al Liceo Coreutico di Arezzo

Il 15 giugno ha debuttato, presso il cortile del Liceo Coreutico Piero della Francesca di Arezzo, la Apoxiomeno Dance Company.

La giovane compagnia, formata da cinque danzatrici non professioniste e quattro alunni della scuola, ha portato in scena, in prima nazionale, Appunti di famiglia, performance di danza contemporanea, su musiche di John Coltrane, con soggetto e coreografie dell’eclettica artista fiorentina Debora la Mantia, ora attiva in Provenza.

Questa nuova realtà nasce su iniziativa dell’associazione culturale italiana L’Arte di Apoxiomeno, con lo scopo di creare un corpo di ballo di supporto ai numerosi eventi da questa organizzati.

Fruttuosa è stata la collaborazione con il Liceo Coreutico Piero della Francesca di Arezzo, che ha fatto sì che questo sogno potesse concretizzarsi, con la creazione di una compagnia inclusiva e aperta a chiunque ami l’arte coreutica, in grado, inoltre, di offrire un’opportunità professionale ai ballerini di domani.

Dopo avere affrontato il tema dell’amore filiale e omaggiato la maternità nella sua opera Madre (2018), Debora La Mantia, in Appunti di famiglia, torna a riflettere sui legami familiari, stavolta in un modo ancora più introspettivo e profondo, indagando sulle relazioni che animano il nido, che si intrecciano, si sciolgono o si allontanano.

Le parole “unità” e “famiglia” sembrano quasi indissolubili; il primo segno di legame è rappresentato dal cordone ombelicale, che, anche dopo il taglio, continua a esistere e a connettere la madre con i suoi figli, per la vita e per l’eternità.

Ogni famiglia è un microcosmo caotico, in perenne fermento e movimento. All’interno di quelle quattro pareti che delimitano il confine tra il mondo familiare e quello esterno, può succedere di tutto; si ride, si piange, si discute, si affrontano le prove e le difficoltà, si ricorda i momenti felici di quando c’era chi non c’è più ma, soprattutto, ci si ama sinceramente e completamente.

La coreografa si interroga, però, anche sul concetto di distanza. Non è lo stare insieme sotto lo stesso tetto che rende unita una famiglia; si può essere vicini, seduti attorno allo stesso tavolo, e sentirsi così soli, non ascoltati, incompresi, esclusi.

Ci si può, ancora, scontrare con i propri genitori o fratelli, rinnegare il loro modello, perché difficile da raggiungere o in contrasto con il proprio essere. Al contrario, si può abitare lontani ma percepire la presenza forte della famiglia, pur nel silenzio e nella sua assenza fisica.

Ciò accade perché i legami non sono lacci, né corde; non sono costrizioni o prigioni né questioni di sangue. Sono connessioni d’amore, sono l’esserci oltre la distanza e l’apparenza, l’esserci nel cuore e nel pensiero, nel tempo indefinito del per sempre.

A volte, è proprio la lontananza a insegnarci che non siamo mai stati soli e che la famiglia non è solo una realtà tangibile ma anche, e soprattutto, il nord che orienta la vita di ogni essere umano.

Appunti di famiglia è un mélange di frammenti di vita, di pensieri e di ricordi, che si sconnettono e ricompongono nel flusso impetuoso della mente umana, come piccoli flash, bagliori di luce nelle notti più buie ma, come avrebbe detto Leopardi, il navigar “è dolce in questo mare”.

Per provare e prepararsi fisicamente e mentalmente alla performance, i ragazzi del Liceo Coreutico selezionati si sono ritrovati, insieme agli altri membri della compagnia e alla coreografa, nella sala danza del Convitto Nazionale Vittorio Emanuele II di Arezzo, un week-end al mese nel corso dell’anno scolastico, lavorando duramente, per otto ore al giorno.

Dopo la prima italiana, lo spettacolo sarà riproposto in ottobre, durante l’International Police Award Arts Festival, a Montepulciano, per poi arrivare in Romania, in occasione della prossima edizione del Babel F.A.S.T – Festivalul Artelor Spectacolului a Târgoviște.

Il settore della danza in Italia è in sofferenza e solo nell’ultimo biennio, grazie alle nuove attenzioni del Governo, si avvertono sentori di ripresa, come la volontà di riaprire due corpi di ballo, uno tra Bologna e Firenze e l’altro tra Verona e Venezia.

La nascita della Apoxiomeno Dance Company, in un periodo come questo, rappresenta un’ulteriore spinta al cambiamento, una speranza in più per il futuro dell’arte coreutica e per chi ha scelto di farne il suo futuro.

Apoxiomeno Dance Company

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