Se non coinvolgesse la vita e il lavoro di centinaia di migliaia di persone, ci sarebbe quasi da ridere, ma invece c’è da piangere, nell’assistere alla sceneggiata messa in campo dalla compagine di maggioranza, a partire dagli amministratori locali fino ad arrivare a quelli nazionali.
Le coalizioni di destra viste da fuori sembrano unite, ma la vicenda della Stazione dell’Alta Velocità ha dimostrato che in realtà all’interno sono lacerate da correnti, ovviamente tutto questo a scapito dei cittadini.
Come era già successo in altre occasioni tutti hanno voluto salire sul carro di quella che ha tutte le caratteristiche per diventare una nuova cattedrale nel deserto; l’unico fine è quello propagandistico, senza nessuna valutazione di merito.
L’obiettivo è solo quello di raccattare un po’ di voti potendo dire “Visto? L’abbiamo costruita vicino a casa nostra”, invece la vera politica dovrebbe essere lungimirante e fare scelte utilizzando fattori oggettivi.
Il MoVimento 5 Stelle ha sempre dichiarato non solo di utilizzare le attuali stazioni di Arezzo e Chiusi, ma di aumentare il numero di treni ad alta velocità che si fermano nelle stesse, ritenendo la costruzione di una nuova stazione del tutto superflua.
La nostra è una proposta ragionevole che probabilmente non porta consensi.
Prima di costruire qualcosa di nuovo si dovrebbe efficientare al massimo ciò che già c’è, non è più tempo per gli sprechi.
Nei giorni scorsi è scoppiata la bolla con la vicesindaca di Arezzo che ha accusato la sua parlamentare di zona di non aver fatto abbastanza e con quest’ultima che ha risposto piccata.
Verrebbe da chiederci dove fosse la vicesindaca nella passata legislatura, quando la sua ex collega assessore veniva candidata all’uninominale della Camera dei Deputati con forti lamentele da parte dei cittadini aretini perché non era un’espressione del territorio.
Non ricordiamo nessuna sua presa di posizione all’epoca.
Alla fine le destre umbre hanno vinto la disputa, sbeffeggiando quelle toscane, dimostrando di avere più appoggi a livello nazionale.
Prima di tirare fuori altri progetti chiediamo come mai per esempio non si parla del completamento della Due Mari, opera che noi riteniamo necessaria in quanto ne abbiamo terminati solo alcuni pezzi e per giunta male interconnessi tra loro.
Preferiscono inseguire le chimere ottenendo come risultato, nel caso remoto che la stazione venisse davvero realizzata a Creti, la perdita dei pochi treni veloci che si fermano in città.