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Un pomeriggio a teatro per dire “stop” a bullismo e cyberbullismo

Un pomeriggio a teatro per dire “stop” a bullismo e cyberbullismo. Testimonianze e momenti di spettacolo si alterneranno domenica 22 ottobre, alle 17.00, al teatro “Mecenate” in un evento che permetterà di trattare delicate tematiche di stretta attualità, favorire un costruttivo scambio di esperienze e fornire utili stimoli per il superamento di queste problematiche.

L’appuntamento, a ingresso gratuito e patrocinato dal Comune di Arezzo, è organizzato da Acli e Cif – Centro Italiano Femminile come occasione per presentare la rinnovata collaborazione tra queste due realtà volta a consolidare i servizi condotti sul territorio aretino del Centro di Consulenza Familiare e Genitoriale.

Tra i momenti più attesi rientrerà la testimonianza “Da vittima a simbolo della lotta contro il bullismo” a cura di Flavia Rizza, una ragazza che ha subito cyberbullismo e che oggi combatte contro questa forma di violenza: il racconto della sua esperienza porterà nel cuore del tema per capirne le dinamiche vissute, per comprendere come portare un reale aiuto e per sensibilizzare a denunciare questi fatti.

Il teatro “Mecenate” diventerà poi palcoscenico dello spettacolo “Cosa saremo poi. Una semplice storia di bullismo” prodotto da Nata Teatro con la regia di Alessandra Aricò e la partecipazione di Cinzia Corazzesi e Mirco Sassoli. L’opera, consigliata anche per una fascia d’età adolescenziale, tratta di un tentativo di suicidio di una giovane ragazza a causa di scherni e insulti sui social con un percorso di ricostruzione tra debolezze, insicurezze e disperazione dove l’aprirsi al mondo diventa la strada per superare le ferite.

L’evento sarà aperto dai saluti del presidente delle Acli Luigi Scatizzi e della presidente del Cif Francesca Brandini Dini che illustreranno gli sviluppi della sinergia tra queste due realtà. La comune volontà è di fornire un sempre più solido punto di riferimento per rispondere alle situazioni di disagio genitoriale e familiare emerse dal territorio, tra cui rientrano anche fenomeni in crescita quali bullismo e cyberbullismo verso cui è registrato un incremento di richieste di aiuto soprattutto collegate ai social nertwork.

Un sostegno viene fornito proprio dal Cif che opera in campo civile ispirandosi alla concezione cristiana della persona, della famiglia e della società per contribuire alla crescita e allo sviluppo della comunità, prevedendo percorsi di consulenza individuali e di coppia in ambito educativo, sociale e legale. Il Centro di Consulenza Familiare e Genitoriale, costituito nel 1999, fa oggi affidamento su sette consulenti familiari e su un’equipe con un pedagogista clinico, una psicologa, un consulente etico e una consulente legale che permettono di attivare percorsi professionali e personali a seconda degli specifici casi.

Il prezioso contributo portato da questo servizio al territorio aretino è testimoniato dalle quasi milleduecento consulenze prestate in quasi venticinque anni di attività. Per ulteriori informazioni è possibile contattare il numero dedicato 353/41.71.454.

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